Disastro agricoltura: 7,5 milioni di euro "straordinari" dalla Provincia per sostenere il settore dopo gelate e grandinate
La Giunta ha stanziato delle risorse specifiche dopo i danni da grandine degli ultimi giorni soprattutto in Rotaliana. Dallapiccola ha fatto il punto: "Gelate e grandine hanno colpito circa il 50 per cento della melicoltura trentina mentre l'impatto sulla viticultura è grave ma molto limitato"

TRENTO. "Lo stato di calamità riguarda l'intero territorio provinciale e tutti i settori produttivi dalla melicultura alla viticultura per arrivare ai piccoli frutti. Per questo abbiamo messo a disposizione risorse aggiuntive e straordinarie per un totale di 7,5 milioni di euro". Questo il presidente della Provincia Ugo Rossi per presentare la decisione della Giunta di destinare 7,5 milioni all'emergenza agricoltura. 7,5 milioni che, però, non serviranno ad indennizzare gli agricoltori per i danni inferti dalle grandinate di questi giorni (che potranno contare comunque sulle assicurazioni) quanto ad aiutare chi si è visto completamente rasi al suolo gli impianti e chi li dovrà rinnovare, serviranno ad integrare le polizze delle cooperative per i mancati conferimenti e a sostenere i mutui e la stabilizzazione dei lavoratori che, a causa del calo della produzione, non troveranno occupazione.
Lo abbiamo scritto anche ieri. L'agricoltura trentina era già in ginocchio dopo le gelate avvenute intorno al 21 aprile (tanto che alla conferenza europea sulla melicultura Prognosfruit si è stimato per il nostro territorio un calo di produzione del 61% contro una media europea del 21%, italiana del 23% e altoatesina del 7%) e a dare il colpo di grazia sembra ci abbia pensato il maltempo dei primi di agosto. Dei danni enormi per un settore che vale in totale circa 1 miliardo di euro e che rappresenta uno dei comparti trainanti del sistema trentino impiegando 8.000 aziende per il settore dell'orto-frutta, 7.600 aziende per quello della viticultura e 850 aziende professionali zootecniche e del latte. Numeri importanti che diventano di grande importanza anche per il mercato nazionale andando a rappresentare nel caso dell'orto-frutta il 20% circa della produzione nazionale, l'1% della produzione viticola nazionale (il 43% dello spumante) e l'1% circa produzione nazionale della zootecnia e del latte.

Nel dettaglio delle misure messe in campo dalla Giunta provinciale è entrato l'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, che stamane, prima della riunione della Giunta, ha effettuato un sopralluogo nelle campagne della Piana Rotaliana colpite a macchia di leopardo dalla grandinata di mercoledì sera, accompagnato dal dirigente generale del dipartimento territorio, agricoltura, ambiente e foreste Roman Masè, dal vice presidente della Federazione Trentina della cooperazione Luca Rigotti, il direttore delle Cantine Mezzacorona Fabio Maccari e dal presidente della cooperativa 5 comuni Roberto Roncador.

Dallapiccola ha riferito che le gelate e le grandinate di quest'anno hanno colpito circa il 50 per cento della melicoltura trentina, definendo "grave ma molto limitato" l'impatto sulla viticoltura: "Dovremo attendere i prossimi giorni per capire quanto il maltempo ha inciso sui vigneti, la cui produzione potrebbe riprendersi se nei prossimi giorni dovessero crearsi condizioni di asciutto e alternanza di caldo e fresco tali da favorire la cicatrizzazione degli acini e il completamento della maturazione".
In frutticoltura, infatti, la situazione è particolarmente grave perché la zona colpita dalle grandini di questi giorni era quella che, almeno in parte, era stata solo toccata dalle gelate del 21 aprile. A livello di vini, invece, da tenere particolarmente sotto osservazione c'è la produzione di Teroldego (manca ancora un mese dal via alla vendemmia) mentre per Pinot Grigio e Chardonnay la vendemmia è più vicina e la differenza in positivo o negativo la farà il tempo di questi giorni. Diventa fondamentale, infatti, un periodo prolungato di bel tempo altrimenti potrebbero insorgere pericolosi marciumi.
