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Depuratore, ruspe in azione per il mega impianto da 82 milioni di euro che sposta anche la statale

L'impianto di depurazione Trento 3 prevede la realizzazione dell'impianto biologico al servizio dei Comuni di Aldeno, Besenello, Calliano, Cimone, Garniga, Mattarello e Romagnano, oltre ad accogliere i liquami attualmente conferiti a Trento Sud. L'inaugurazione è prevista entro il 2020

Di Luca Andreazza - 01 aprile 2017 - 09:18

TRENTO. Inizia a prendere forma l'impianto di depurazione Trento 3. L'opera dal valore di 82 milioni di euro (valore complessivo 105 milioni) prevede la realizzazione dell'impianto biologico al servizio dei Comuni di Aldeno, Besenello, Calliano, Cimone, Garniga, Mattarello e Romagnano, oltre ad accogliere i liquami attualmente conferiti a Trento Sud.

 

La tabella di marcia fissa l'inaugurazione del depuratore per l'inizio del 2020 e il progetto prevede inoltre lo spostamento della strada statale per un tratto di circa un chilometro. Le ruspe sono entrare in azione dopo oltre 10 anni tra progettazione e ricorsi sull'appalto. 


Il maxi appalto provinciale è stato aggiudicato alla Cmc di Ravenna, azienda capofila di altre sei imprese, comprese alcune realtà trentine. Il depuratore, sfruttando un processo innovativo, sarà inoltre in grado di produrre energia elettrica verde, recuperando il 30% del fabbisogno dell'edificio attraverso il biogas derivante dal processo di depurazione.


L'impianto, che si estende sul versante occidentale del monte Spizon del gruppo della Vigolana in località Boschi Spessi in prossimità di Acquaviva, prevede il trattamento biologico di chiarificazione con sistemi ad alto rendimento dei liquami provenienti dalla fognatura civile a servizio di un bacino scolante per una potenzialità complessiva di 300 mila abitanti equivalenti, dopo il primo step che si ferma a 150 mila abitanti equivalenti.


Esteticamente il depuratore si presenta come un edificio industriale a piastra con il tetto piano avente copertura vegetale a verde. L'edificio a piastra contiene tutte le vasche di trattamento della linea acque, oltre ai locali tecnici e di direzione dell'impianto, mentre nella parte centrale sono previsti due digestori e un gasometro parzialmente incassati e nascosti. La soluzione adottata consente di limitare l'occupazione di suolo agricolo pregiato alla sola area dell'edificio grigliatura/sollevamenti.

 

Il tomo di protezione all'eventuale caduta di massi dall'alto è di forma piramidale, alto 25 metri dalla quota piazzale lungo come tutta la lunghezza del depuratore, con i versanti a pendenza diversa e una forma non rigidamente geometrica. Il tomo si dovrà raccordare con i margini ancora boscati per garantire la continuità del fronte naturale esistente. Il tomo è inoltre dotato di piste di accesso sia perimetrali che in sommità per garantire l'ingresso con mezzi adatti alla manutenzione della coltre erbosa e asporto degli eventuali detriti franati dal versante roccioso.

 

 

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