Cattura, imprigionamento e 'deportazione': il Veneto dà il via libera al piano "anti-lupo". Dallapiccola: "Voteranno anche per l'autonomia, ma ci sono accordi da rispettare"
Negli scorsi giorni il consiglio regionale veneto ha votato una mozione per recedere dal progetto Life WolfAlps e ieri la giunta ha dato il via libera ai provvedimenti in deroga. Dallapiccola: "Quando è stato il momento hanno votato contro la proposta del ministro Galletti per il contenimento degli esemplari"

TRENTO. "In Veneto votano tante cose: tra un po' hanno anche il referendum sull'autonomia. Poi, però, quando c'è da votare un provvedimento come si deve, come quello proposto dal ministro Galletti, votano contro". Non le manda a dire l'assessore provinciale all'ambiente Michele Dallapiccola ai cugini veneti. Negli scorsi giorni, infatti, il consiglio regionale del Veneto ha approvato una mozione nel quale è previsto, tra le altre cose, anche di recedere dal progetto Life WolfAlps. Un piccolo terremoto per il percorso cui la Regione aveva aderito nel 2013 e al quale, come risaputo, partecipa anche il Trentino. Meglio Veneto e Trentino si "dividono" la presenza dei lupi sul loro territorio. Condividono progetti di monitoraggio, di intervento, visto che la zona della Lessinia è quella maggiormente interessata dalla presenza di questi splendidi, quanto discussi, animali.

Negli scorsi giorni, quindi, la mozione di uscire dal progetto europeo, ieri è arrivata la decisione della giunta di Zaia sul tema. "Su proposta dell’assessore all’agricoltura e alla caccia - comunicano dalla Regione Veneto - la giunta ha approvato in data odierna (ieri ndr) il progetto per un piano di gestione del lupo in Veneto, che contempla la proposta di interventi in deroga al regime di protezione imposto dalla Direttiva Habitat, al fine di ridurre, attraverso l’intervento sui lupi presenti nelle aree a maggiore vocazione zootecnica e turistica, il forte conflitto sociale in atto. Proseguirà - prosegue il testo della Regione - anche attraverso le risorse messe in campo dal progetto Wolfalps fino alla sua scadenza naturale di maggio del 2018, l’implementazione delle misure gestionali 'ordinarie', come la prevenzione dei danni attraverso recinzioni elettrificate e altri presidi di protezione del bestiame domestico e il monitoraggio. Ma l’assessore fa presente che la giunta regionale, con il provvedimento odierno, propone anche un intervento forte, di natura straordinaria, allo scopo di ridurre la presenza di lupi nel territorio regionale, esplosa nell’ultimo anno e che attualmente è quantificata in 14-16 esemplari stabili, distribuiti in due branchi (quello 'storico' della Lessinia e quello di più recente insediamento di Asiago) e due coppie (sul massiccio del Grappa e in Valbelluna), al netto delle nuove cucciolate del 2017".
Insomma, oltre confine pare siano cominciate le grandi manovre anti-lupo a fronte di 74 predazioni accertate nello scorso anno, che hanno causato un centinaio di vittime tra ovini, caprini e bovini (in Trentino ci sono 32 denunce di danno accompagnate da 30 richieste di indennizzo). Nello specifico la giunta veneta prevede una doppia linea di intervento "in deroga" sui due branchi stabili (Lessinia e Asiago): il primo mediante la cattura e il loro imprigionamento permanente in una struttura che viene definita "idonea (recinto) da individuare/costruire ex novo sulla base delle indicazioni dell’Ispra, previa sterilizzazione degli esemplari catturati"; il secondo mediante la cattura per poi portarli in un altro "sito idoneo - così lo definiscono - non interessato da rilevante attività di allevamento zootecnico sulla base di indicazioni dell’Ispra". Inoltre si prevede anche il potenziamento del monitoraggio permanente - tramite radiocollari e fototrappole - per un più efficace controllo degli spostamenti e delle abitudini, nonché per prevenire la predazione sugli animali domestici.
"Staremo a vedere - commenta l'assessore Dallapiccola -. Il progetto Life WolfAlps è un progetto europeo. Ci sono trattati nazionali e internazionali che non si possono abbandonare con una votazione. Ma adesso faranno anche il referendum sull'autonomia se non mi sbaglio. Ne votano di cose. L'unica certezza è che alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in materia di politiche agricole il Veneto si è espresso con voto contrario al piano lupo proposto dal ministro Galletti che prevedeva la possibilità di attuare un abbattimento controllato massimo fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio come misura estrema. Un modo per preservare la presenza del lupo ma anche di garantire gli allevatori. Ebbene in quel caso aveva votato favorevolmente la regione Toscana e noi, Provincie di Trento e Bolzano (Trento si era riservata di discutere con Bolzano e poi insieme avevano dato il loro ok alla manovra)".
In quel caso proprio il Veneto si era fatta capofila della cordata anti-Galletti ricevendo gli applausi dei movimenti ambientalisti e animalisti diventando il territorio dove "non si spara al lupo". Ebbene, adesso, a distanza di poco più di tre mesi la situazione pare essersi ribaltata. Sparare non si spara ma quanto è stato previsto pare decisamente peggiore di un contenimento degli esemplari fino al 5% della popolazione (che vuol dire 1 su 20).