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Cani da guadiania, anti orsi e lupi, sempre più diffusi in Trentino. Adesso sono più di 15

Il 3 e il 4 maggio la Provincia organizza un convegno sulle "Misure di prevenzione per i grandi carnivori" dedicato proprio ai cani (spesso Maremmano-Abruzzesi) che servono a difendere gli allevamenti

Di Caterina Rudari (Liceo Prati) e Benedetta Vetrallini (Liceo Cardarelli, Tarquinia) - 02 maggio 2017 - 19:44

TRENTO. I cani da guardiania sono sempre più diffusi anche nei nostri allevamenti. Tre anni fa sono stati consegnati i primi tre esemplari, oggi sono oltre 15. Si tratta di cani utilizzati per la protezione degli animali al pascolo dagli attacchi di lupi e orsi, problema sempre più sentito anche in Trentino. Tanto che il 3 e il 4 maggio presso la sede della Federazione provinciale allevatori, in via delle Bettine 40 a Trento è stato organizzato dal Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, in collaborazione con l'Associazione provinciale allevatori, un apposito convegno intitolato "Misure di prevenzione per i grandi carnivori: i cani da guardiania". La seconda giornata è stata pensata per visitare l’azienda situata nella Valle di Non che fa uso di cani da guardiania.

 

La presenza di lupi e orsi allarma sempre di più in nostri allevatori, e mentre quelli altoatesini hanno esplicitamente chiesto che non vengano inseriti anche i lupi nei loro ambienti, in Trentino ad oggi è già presente un branco che si è insediato nella Lessinia dal 2013 (composto da 10-12 esemplari dei quali 6 cuccioli e tra i 4 e i 6 adulti) e una nuova coppia che si è formata nel corso del 2016 in alta Val di Non. E, assieme alle recinzioni elettrificate, i cani da guardiania sono uno dei rimedi al problema usati da sempre, per esempio, nel Centro Italia. I primi esemplari sono stati introdotti circa tre anni fa in Trentino. I primi due cani sono stati consegnati nel 2014 a un allevatore di ovicaprini della Valle di Non e nel 2015 sono stati forniti 5 ulteriori esemplari di razza Maremmano-Abruzzese a 4 allevatori che praticano la pastorizia nel gruppo di Brenta e sui Monti Lessini.

 


 

Due cani sono nati in Trentino alla fine del 2015 (sopra uno dei cuccioli) e oggi troviamo 15-16 cani da guardiania sull’intero territorio trentino. Gli animali provengono da allevamenti specializzati/certificati che aderiscono all'Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), per assicurare standard sanitari e linee genetiche valide per il tipo lavoro. Un buon cane da guardiania non abbandona mai il bestiame, lo difende dagli attacchi da orso e non è aggressivo con la gente. In alcune aree il lavoro dei cani è utile anche per difendere il bestiame dagli attacchi da lupo. Durante il 2016, grazie all'aiuto di un veterinario specializzato e al contributo finanziario del progetto Life Dinalp Bear sono iniziate anche una serie di "visite comportamentali" ai cani consegnati, con l'obiettivo di fornire consigli utili agli allevatori, oltre che valutare stato sanitario e grado di apprendimento degli animali.

 

 

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