Lupi, caccia aperta a 5 branchi (per un totale di 30 esemplari) in Svezia: “Le azioni del governo stanno portando a una mattanza. Si cambi rotta sulle politiche ambientali Ue”
A partire dal 2 gennaio 2025, cinque interi branchi di lupi (per un totale di 30 esemplari) saranno abbattuti in Svezia nell'ambito di una “caccia regolamentata con licenza”: l'obiettivo del governo svedese è di dimezzare il numero di lupi presenti nel Paese. L'associazione Io non ho paura del lupo: “Popolazione diminuita del 20% in un anno”

STOCCOLMA. Esprimono “grande preoccupazione” gli esperti dell'associazione Io non ho paura del lupo dopo l'apertura, in Svezia, della caccia al lupo per arrivare all'abbattimento di cinque interi branchi (per un totale di 30 esemplari). L'obiettivo del governo svedese sarebbe quello di dimezzare il numero totale di esemplari, portando il livello minimo per la popolazione di lupi in Svezia a 170.
Gli esemplari, dice Io non ho paura del lupo: “Saranno abbattuti nell'ambito di una 'caccia regolamentata con licenza' verso quella che è ad oggi una 'specie strettamente protetta'. Questo tipo di caccia è vietata dalla legislazione dell'Unione europea e risulta illegale in Svezia sin dal suo avvio, avvenuto nel 2010. Nonostante una denuncia formale presentata già allora, la Commissione europea non ha ancora intrapreso alcuna azione contro la Svezia per questa pratica”.
“La popolazione di lupi in Svezia – dice l'associazione – ufficialmente stimata in 375 individui nell'ottobre 2023, è diminuita di quali il 20% rispetto all'anno precedente a causa dell'intensificarsi della pressione venatoria. Nell'ottobre 2024, il governo svedese ha annunciato l'intenzione di dimezzare la popolazione di lupi, fissando un nuovo livello minimo di conservazione 'favorevole' di 170 individui, contro i 300 attuali. Ciò avviene nonostante studi scientifici ufficiali abbiano dimostrato che una popolazione di soli 170 esemplari aumenterebbe significativamente i rischi biologici e i costi per i contribuenti, a causa delle numerose misure di gestione necessarie per contrastare una drastica riduzione della diversità genetica”.
“C'è ancora molto lavoro da fare – conclude Io non ho paura del lupo – per garantire una conservazione efficace e promuovere una convivenza sostenibile con questa specie. Siamo davvero colpiti, in senso negativo, dalle azioni del governo svedese, che stanno portando a una vera e propria mattanza di lupi, minacciando la sopravvivenza di interi branchi e riducendo la loro diversità genetica. Questo approccio, contrario ai principi di conservazione basati sulla scienza, evidenzia quanto sia necessario un cambiamento di rotta nelle politiche ambientali europee. Quello che sta accadendo in Svezia con i lupi è profondamente preoccupante e rappresenta una chiara testimonianza di come lo stato di conservazione del lupo in Europa sia tutt’altro che ottimale per tutte le popolazioni coinvolte: nonostante le decisioni sul declassamento abbiano ripercussioni su tutta l’Unione Europea, il trattamento riservato a questa specie lascia emergere un quadro di insufficiente tutela e di frammentazione gestionale che non può essere ignorato”.