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"Venne scambiata per Amarena (VIDEO) e in effetti c'erano delle similitudini", il Parco d'Abruzzo sull'orsa 399: "Così la vicinanza con l'uomo presenta il conto"

Il Parco d'Abruzzo: "La storia di 399 ricorda, anche se in contesti completamente diversi, quella della nostra Amarena. Possono essere molteplici le motivazioni che spingono alcuni orsi a vivere in prossimità degli umani e quando questo accade i rischi per la loro vita aumentano"

Di S.D.P. - 25 ottobre 2024 - 11:02

L'AQUILA. Uno degli orsi più famosi (e amati) del Nord America è stato investito e ucciso negli scorsi giorni lungo l'autostrada 26/89, nello Snake River Canyon poco a sud di Jackson (Wyoming) (QUI ARTICOLO). Si tratta dell'orsa Grizzly 399, definita dai media americani “l'orsa grizzly più famosa del mondo” e una vera e propria icona del Grand Teton National Park (poco distante dal famoso parco di Yellowstone). 

 

Su quanto accaduto sono stati in diversi ad esprimersi: non soltanto associazioni ambientaliste ed animaliste ma anche il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che nelle scorse ore ha pubblicato un post ricordando non soltanto 399 ma anche Amarena, orsa marsicana simbolo del Parco morta nel 2023.

 

"399 era un'orsa molto amata e conosciuta: aveva 28 anni ed era una delle femmine maggiormente prolifiche del Greater Yellowstone Ecosystem. Dal 2001 al 2018 è stata monitorata attraverso il radiocollare dall'Interagency Grizzly Bear Study Team e nel corso della sua vita ha dato alla luce ben 18 cuccioli - premettono dal Parco d'Abruzzo -. Come l'orsa Amarena, a maggio 2020 è uscita dall'ibernazione con 4 cuccioli, attirando una fortissima attenzione mediatica su se stessa. A gennaio 2021, circolò sui social un suo video (DI SEGUITO), dove lei e i suoi 4 cuccioli vennero erroneamente scambiati per la nostra Amarena".


"Con Amarena, in effetti, erano davvero molte le similitudini - proseguono -. Preferiva avvicinarsi sovente a ridosso delle strade, dove attirava folle e fotografi, e veniva spesso avvistata attraversare alcuni centri abitati. I ricercatori hanno ipotizzato che questo comportamento fosse adottato per difendere i suoi cuccioli, evitando che venissero uccisi dai maschi adulti. Nonostante questo, purtroppo, solo 8 dei 18 cuccioli di 399 hanno raggiunto l'età adulta, gli altri 10 sono rimasti uccisi da orsi maschi adulti e per cause antropiche (investimento, rimozione per motivi di sicurezza pubblica, bracconaggio)".

 

Anche se in contesti molto diversi, la storia di 399 e alcuni suoi comportamenti secondo i referenti del Parco "ricordano alcuni concetti chiave molto importanti per la conservazione dei grandi carnivori. Possono essere molteplici le motivazioni che spingono alcuni orsi a vivere in prossimità degli umani e quando questo accade i rischi per la loro vita aumentano - concludono -. Se abbiamo a cuore il futuro degli orsi, allora, l'abituazione agli esseri umani e il condizionamento al cibo umano sono elementi da evitare e scongiurare, poiché i pericoli e gli effetti negativi a lungo termine di questa complessa vicinanza presentano il conto, purtroppo, sempre a discapito degli orsi".

 

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