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"Valdastico Nord, opera devastante per il territorio". L'appello del Wwf al consiglio provinciale: "Bloccate immediatamente l'iter del progetto"

Netta presa di posizione del Wwf Trentino-Alto Adige sulla Valdastico Nord: "Un’opera devastante per il nostro territorio e un errore che ignora la voce delle comunità locali"

Pubblicato il - 07 novembre 2024 - 12:02

TRENTO. "Il Wwf Trentino-Alto Adige rigetta fermamente la narrazione che presenta il prolungamento dell’autostrada A31 Valdastico Nord come una “necessità” o una “opportunità”. Le dichiarazioni delle categorie economiche dell’autotrasporto trentino, che invocano questa infrastruttura come una soluzione per la viabilità e un motore di sviluppo economico, si basano su una lettura parziale e fuorviante della realtà". 

 

Parte da qui la lunga analisi del Wwf Trentino-Alto Adige, che esprime una netta contrarietà al progetto e che chiede al consiglio provinciale trentino di fermare immediatamente l’iter di approvazione della variante urbanistica e di ascoltare la voce del territorio, auspicando un "cambiamento di rotta". 

 

"Affermare che la Valdastico possa “alleggerire” il traffico in Valsugana - riprende il Wwf - è, nella migliore delle ipotesi, una semplificazione grossolana; per non parlare della paventata riduzione delle emissioni di Co2: evidentemente i fautori di questa affermazione non calcolano le enormi emissioni che comporta anche solo la costruzione dell’opera".

 

"I dati dimostrano chiaramente che il traffico pesante che attraversa la Ss47 è composto in gran parte da flussi locali: e non si tratta di dati partigiani, ma di informazioni allegate allo stesso disegno di legge che le categorie di autotrasportatori certamente conoscono. La narrazione rispetto a tali dati è incoerente e gonfiata, in particolare considerando la Valsugana: il tratto Martincelli-Borgo, ad esempio, rappresenta solo il 57% del traffico della Valsugana (13 mila veicoli giornalieri medi su 23 mila). Il 43% del traffico sulla Ss47 (10 mila veicoli giornalieri medi) è infatti traffico interno che non verrebbe ridotto dalla nuova autostrada. Prendendo un riferimento terminale diverso, le percentuali diventano ulteriormente ridicole: dalla galleria dei Crozi transitano giornalmente circa 45 mila veicoli, il 28% dei quali sarebbe di attraversamento".

 

"Inoltre, la prospettata e sbandierata riduzione di camion, che sarebbe del 55%, è in realtà rappresentata da sole 1.100 unità al giorno. Questa riduzione, inoltre, già include l'effetto di eventuali vignette: di conseguenza, la provocazione degli autotrasportatori che vorrebbero “inibire il passaggio dei mezzi pesanti dalla Valsugana alla conclusione dell’opera” è già considerata nelle prospettate riduzioni di traffico, che si farebbero ancora più esigue in sua assenza. Si tratta peraltro di una misura che si potrebbe introdurre immediatamente, non a mo’ di “provocazione”: quanto è realmente importante ridurre il traffico per le persone che desiderano la Valdastico, se anche le misure più semplici non stanno venendo implementate. Infine, gli autotrasportatori citano il risparmio di chilometri per raggiungere Vicenza, ma omettono di considerare che il prolungamento della Valdastico Nord implicherebbe impatti devastanti sull’ambiente, tra cui la distruzione di sorgenti vitali come quelle di Spino e Acquaviva, mettendo a rischio il sistema idrico di aree strategiche come Rovereto e Trento. In un’epoca in cui la crisi idrica è una delle più gravi emergenze globali, minacciare queste risorse naturali per un’infrastruttura di dubbia utilità è irresponsabile e miopemente anacronistico". 

 

"Sostenere che l’opera sia “ormai inevitabile” è una dichiarazione emblematica di una modalità che non ascolta né rispetta i territori. Il progetto è stato presentato e sostenuto senza un reale confronto con le comunità locali, che già in più occasioni hanno espresso chiaramente la loro contrarietà: le amministrazioni comunali e le popolazioni di Valsugana, Vallagarina e delle Valli del Leno, attraverso referendum e prese di posizione formali, hanno respinto il prolungamento della Valdastico Nord. Tuttavia, nonostante queste manifestazioni di dissenso, la Giunta Provinciale continua a procedere come se il dialogo con i territori non avesse alcun valore. Questa mancanza di rispetto per le istanze locali è inaccettabile e svilisce il percorso partecipativo che dovrebbe essere alla base di qualsiasi decisione, per non parlare di qualsiasi grande decisione infrastrutturale".

 

"Il Wwf Trentino-Alto Adige ritiene che si debba re-imparare a valorizzare i propri territori puntando su un modello di sviluppo sostenibile. Le Province Autonome di Trento e Bolzano hanno costruito un’economia basata sul turismo lento, sulla valorizzazione delle aree naturali e su uno stile di vita rispettoso dell’ambiente. Distruggere quest’ultimo per fare spazio a infrastrutture obsolete come la Valdastico Nord significa non solo tradire il futuro delle prossime generazioni, ma anche vanificare anni di sforzi tesi alla salvaguardia di un ecosistema fragile e prezioso".

 

"In ultima istanza, significherebbe perdere il legame con la nostra identità. Le promesse di sviluppo economico legate alla Valdastico Nord sono fumo negli occhi, mentre i danni ambientali e sociali sarebbero reali e permanenti. Chiediamo pertanto al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento di fermare immediatamente l’iter di approvazione della variante urbanistica che consentirebbe la prosecuzione della Valdastico Nord e di ascoltare la voce dei territori, che con fermezza chiedono un cambiamento di rotta. Il Trentino-Alto Adige ha bisogno di un futuro costruito sulla tutela delle sue risorse naturali, non sulla loro distruzione".

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