"Un arretramento record di circa 1.000 metri in 1 anno", l'agonia di un ghiacciaio in due foto della Sat: "La fronte si è ritirata in uno stretto canalone"
Una fotografia che immortala drammatica situazione dei ghiacciai in quota, in particolare de La Mare nel Parco nazionale dello Stelvio. A effettuare il confronto fotografico è la Commissione glaciologica della Sat

TRENTO. Un arretramento record di circa 1.000 metri in 1 anno e circa 1.600 dal 1985. Una fotografia che immortala drammatica situazione dei ghiacciai in quota, in particolare de La Mare nel Parco nazionale dello Stelvio. A effettuare il confronto fotografico è la Commissione glaciologica della Sat.
"In questi giorni stanno andando virali alcuni confronti fotografici di ghiacciai ripresi ad anni di distanza", spiega la Società alpinisti tridentini. "Riproponiamo il ghiacciaio de La Mare nel Parco nazionale dello Stelvio. La fotografia è scatta dal Rifugio Cevedale "Guido Larcher" e mostra l'arretramento della fronte dal 1985 nella foto di Franco Secchieri per il Comitato glaciologico italiano e nella nostra successiva del 2020".
Nell'estate del 2022, "la fronte del ghiacciaio si è ritirata in uno stretto canalone e si è staccata dal corpo principale situato in alto, con un arretramento record di circa 1.000 metri". In 35 anni, tra il 1985 e il 2020 invece sono stati persi circa 1.600 metri.
Una fotografia che testimonia ancora una volta la sofferenza dei ghiacciai. Il maltempo e le precipitazioni di inizio estate hanno consentito di rallentare l'arretramento ma l'attenzione resta alta. Su tutti e 3 i ghiacciai controllati (ghiacciai del Parco dello Stelvio, Careser e La Mare, e il ghiacciaio Adamello Mandrone) si sono rilevati inoltre negli strati più superficiali a circa 1-1,5 metri dalla superficie anche due evidenti depositi di polvere rossastra di origine desertica precipitati in concomitanza agli eventi verificati chiaramente anche in fondovalle. Questi strati rossastri contribuiranno poi alla maggior velocità di fusione della neve del momento in cui verranno esposti all'azione dell'irraggiamento solare come sta già succedendo a quote più basse (Qui articolo).
La Protezione civile del Trentino e la Sat ricordano l’importanza, durante tutte l’estate per le escursioni su ghiacciaio ancora con copertura nevosa, "di procedere sempre in piena sicurezza ed in cordata, considerando che molti crepacci potrebbero ancora essere coperti da residui di neve".