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Tre euro di "pedaggio" per chi arriva al rifugio a piedi, la titolare: "Soluzione legittima per sostenere i costi della manutenzione della strada"

Sta facendo discutere la recente introduzione di un pedaggio, di 3 euro, per il passaggio pedonale su una parte della strada che attraversa l'area del Centro Fondo Campomulo, partendo dall'arco d'ingresso per raggiungere il rifugio omonimo

Di MOb - 30 dicembre 2024 - 19:42

GALLIO. Negli ultimi giorni il Centro Fondo Campomulo, nel comune di Gallio, è finito al centro di una discussione accesa, sia sui social che nella comunità locale.

 

Il motivo del contendere? La recente introduzione di un pedaggio, di 3 euro, per il passaggio pedonale su una parte della strada che attraversa l'area del Centro, partendo dall'arco d'ingresso per raggiungere il rifugio Campomulo.

 

Una decisione che ha suscitato qualche polemica, ma che i gestori ritengono necessaria per garantire la sostenibilità economica delle operazioni logistiche durante la stagione invernale.

 

“Una soluzione peraltro legittima e pienamente conforme alle concessioni ricevute”, evidenzia subito Lara Gallenda, titolare del rifugio Campomulo e responsabile della gestione del Centro Fondo, parlando a Il Dolomiti.  

 

“Noi sosteniamo spese per la manutenzione delle strade, la pulizia dalla neve, lo spargimento di ghiaino e sale. Questo per noi significa pagare circa il 40% delle spese per i 7 chilometri di strada che portano dal paese in quota, e il 100% delle spese per la strada dal passaggio dell’arco d’ingresso in avanti. Tra affitto al Comune e pulizia delle strade, si parla di decine di migliaia di euro di interventi”.

 

E così per questa stagione si è pensato di istituire un prezzo di “passaggio” anche per chi arriva a piedi: “Facciamo pagare il parcheggio, facciamo pagare l’ingresso alle piste, e abbiamo deciso di applicare un pedaggio anche a chi passa a piedi: niente di illegittimo, niente di strano. C’è da considerare che tanti visitatori, cercando di fare i ‘furbi’, parcheggiano lungo la strada dove sarebbe vietato e poi accedono a piedi al centro: questo pagamento serve anche come incentivo a parcheggiare nelle zone idonee, per evitare posteggi selvaggi lungo una strada già stretta che rischia di provocare situazioni pericolose anche all’eventuale passaggio dei mezzi di soccorso”.

 

Non si tratta di voler penalizzare chi cammina insomma – riprende Gallenda -, ma di cercare di gestire le spese in modo equo. Abbiamo la concessione per tutta la stagione invernale e il Comune ci ha ribadito la legittimità delle nostre iniziative: non è una decisione presa a cuor leggero, ma necessaria per sostenere le attività del centro, ed è applicata solo nei giorni di maggiore afflusso di turisti. Anzi, al Comune abbiamo chiesto di installare qualche cartello di divieto di sosta in più lungo la strada proprio per prevenire situazioni di disagio”.

 

Molti utenti, soprattutto sui social, hanno espresso disappunto per questa misura perché si ritiene inopportuno dover pagare per un semplice passaggio pedonale, e c’è chi senza mezzi termini accusa il Centro di voler fare cassa su una strada che dovrebbe essere accessibile a tutti. “In questi giorni solo un ragazzo si è lamentato della cosa al rifugio – continua Lara -, ma gli abbiamo spiegato la situazione: la stagione invernale per noi è fondamentale e rappresenta il cuore della nostra attività”.

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