Qualità dell'aria in provincia, i dati (2023) confermano il miglioramento dell'ultimo decennio ma rimane la criticità delle concentrazioni di ozono: ecco la situazione
Ad essere registrato un sostanziale rispetto dei limiti di legge per la maggior parte degli inquinanti, ecco i dati raccolti nel "Rapporto qualità dell'aria" di Appa

TRENTO. La qualità dell'aria in Trentino registra un miglioramento, confermando il trend dell'ultimo decennio, ma permane la criticità rappresentata dalle concentrazioni di ozono: questo, in estrema sintesi, il quadro dipinto dal "Rapporto qualità dell'aria 2023" pubblicato da APPA, l'agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.
Nello specifico, la rete di monitoraggio della qualità dell’aria composta dalle sette stazioni fisse di misura - dislocate a Trento (Parco Santa Chiara e Via Bolzano), Piana Rotaliana, Borgo Valsugana, Rovereto, Riva del Garda e Monte Gaza - ha registrato lo scorso anno un sostanziale rispetto dei limiti di legge per la maggior parte degli inquinanti presenti in aria. In particolare, viene spiegato in una nota, le concentrazioni di biossido di azoto e polveri sottili sono sempre rimaste al di sotto dei limiti di legge.
Per quanto riguarda il biossido di azoto, inquinante proveniente principalmente dal traffico veicolare, si è registrata una riduzione rispetto agli anni precedenti, con il limite di concentrazione media annua (40 µg/m3), rispettato in tutte le stazioni della rete provinciale di monitoraggio, inclusa quella di Trento in via Bolzano che, con 32 µg/m3 (microgrammi al metro cubo, ndr) di media annua, ha fatto registrare la più bassa concentrazione di sempre.
Per quanto riguarda le polveri sottili PM10 e ultrasottili PM2,5, inquinanti provenienti principalmente dalla combustione negli impianti domestici di riscaldamento alimentati a biomassa legnosa, si conferma il rispetto dei limiti di legge, sia per quel che riguarda la concentrazione media annua (40 µg/ m3 per il PM10 e 25 µg/ m3 per il PM2,5) sia per quel che riguarda il numero massimo consentito di superamenti del limite previsto per la media giornaliera, che è stato esaustivamente rispettato in tutte le stazioni di misura del territorio.
Come detto, permane invece la criticità relativa alle concentrazioni di ozono che anche nel 2023, come negli anni precedenti, ha superato il valore obiettivo (eccezion fatta per Borgo Valsugana), e ha fatto registrare il superamento della soglia di informazione in alcune giornate nei mesi estivi, a causa del perdurare di situazioni di bel tempo ed elevato irraggiamento solare.
Tuttavia, viene spiegato, l'ozono rappresenta un problema di complessa soluzione che richiede misure di più ampio respiro, su una scala più estesa rispetto a quella provinciale o regionale: questo a causa della sua natura esclusivamente secondaria (cioè derivante dalla trasformazione di altri inquinanti e non direttamente dipendente da fonti locali), dell’influenza delle condizioni meteorologiche estive sull’innalzamento della sua concentrazione, del contributo dovuto non solo alle sorgenti locali degli inquinanti cosiddetti precursori e del trasporto su lunga distanza.