Oltre 38mila firme per salvare i lupi in Alto Adige: attesa la decisione del Tar
L'ordinanza della Provincia di Bolzano di abbattimento di due esemplari a caso in Val Venosta dopo che si sono verificate predazioni su bestiame non protetto è già stata sospesa dal Tar

VAL VENOSTA. Mentre in Trentino c'è chi raccoglie firme per un ipotetico referendum contro gli orsi (non capendo che come unico risultato potrà ottenere di far partire una raccolta firme su scala nazionale di segno opposto perché le valli trentine, volenti o nolenti, fanno ancora parte dell'Italia) ha già raggiunto le 38 mila firme la petizione lanciata lo scorso 12 agosto sulla piattaforma Change.org per salvare due esemplari di lupo in Val Venosta destinati all’abbattimento dopo la decisione della Provincia Autonoma di Bolzano.
Mentre si attende la decisione del Tar fissata per domani, 10 settembre, che si pronuncerà sul destino dei due animali responsabili per gli allevatori di aver ucciso circa 40 capi di bestiame in tre alpeggi tra metà maggio e metà luglio (come praticamente sempre capita in Alto Adige in assenza di protezioni e di misure di difesa dei pascoli) continua la mobilitazione online a sostegno degli animali.
“È stata firmata un'ordinanza per abbattimento di due esemplari di lupo tra Malles e Curon Venosta, provincia di Bolzano - scrive la cittadine Simona Corongiu che ha lanciato l’appello -. I lupi sono animali meravigliosi, come tutti gli animali, ma soprattutto sono importanti per l'equilibrio dell' ecosistema. Aiutatemi per favore a fermare questo scempio”.
Dopo la mobilitazione di cittadini e associazioni animaliste, il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa ha momentaneamente sospeso l’abbattimento. Domani 10 settembre è prevista l'udienza con i legali della Provincia che difenderanno l’autorizzazione alla soppressione e associazioni animaliste e cittadini contrari che invece sperano in una sentenza che salvi gli animali. Il tutto mentre è stato certificato anche dai dati che gli abbattimenti sporadici e insensati (si uccidono lupi a caso senza nemmeno sapere quali sono stati quelli protagonisti delle ipotetiche aggressioni che, poi, in assenza di sistemi di protezione sono inevitabili) di lupi non portano a nulla. La Svizzera insegna, proprio mentre anche lì si comprende sempre di più l'importanza dei predatori visti i problemi di rigenerazione dei boschi minacciati da presenze massicce di ungulati.
Ora sarà il Tar a scrivere il destino di questi animali.