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Morìa di pesci nel rio ormai prosciugato: “Una tragedia causata dal prelievo di acqua per l'irrigazione”

L’allarme lo lancia l’Unione Pesca Alto Adige con un lungo comunicato firmato dal direttore Alex Festi: “Purtroppo succede quasi ogni anno: il prelievo di acqua per l’irrigazione supera di gran lunga la capacità di sopportazione del Rio Eschio”

Pubblicato il - 02 settembre 2024 - 17:27

BOLZANO. Una moria inquietante, un grido d’allarme fortissimo: è l’Unione Pesca Alto Adige a far sentire forte la sua voce per denunciare l’incredibile situazione del Rio Eschio, in particolare nella zona di Gargazzone.

 

“Negli ultimi giorni, è stata registrata una grave morìa di pesci nel Rio Eschio, che ha portato alla completa scomparsa della fauna acquatica nella parte bassa del corso d’acqua”, racconta Alex Festi, amministratore delegato dell’associazione.

 

“Il rio si è prosciugato negli ultimi chilometri dopo che l’intero deflusso è stato completamente deviato per scopi irrigui. Il prosciugamento del rio ha avuto un impatto devastante sugli animali che lo popolano.

 

Le conseguenze della secca sono state devastanti: la comunità biologica del rio è stata completamente spazzata via. I residenti riferiscono di migliaia di giovani pesci morti rinvenuti nel letto prosciugato del Rio Eschio.

 

Solo grazie al pronto intervento di alcuni vicini, che hanno utilizzato tubi da giardino per evitare che le pozze rimaste si prosciugassero, è stato possibile ridurre in qualche modo l'entità della moria di pesci. 

 

 

Particolarmente grave è il fatto che, oltre agli avannotti di cavedano e trota, sono morti anche innumerevoli giovani di barbo padano, una specie protetta a livello europeo. Il Rio Eschio è una delle poche zone di riproduzione in Alto Adige di questa specie ittica minacciata, e al momento non è possibile stimare l'impatto di questo incidente sul popolamento.

 

Purtroppo, questa tragedia non è un caso isolato. Episodi simili si sono verificati ripetutamente negli ultimi anni, poiché il prelievo di acqua per l'irrigazione supera di gran lunga la capacità di sopportazione del Rio  Eschio, così come di altri corsi d'acqua minori della provincia.

 

L'Unione Pesca Alto Adige lancia quindi un appello urgente ai responsabili affinché vengano prese misure urgenti per garantire i deflussi minimi prescritti alle prese d'acqua in tutta la provincia e per proteggere la biodiversità dei piccoli corsi d'acqua  dell'Alto Adige”.

 

“È inaccettabile che interi ecosistemi vengano distrutti a vantaggio di pochi privati”, prosegue Festi. “Il Rio Eschio non è solo un habitat per i pesci, ma anche per una  moltitudine di altri organismi acquatici. Anche solo alcuni minuti di interruzione del deflusso possono  significare la loro completa distruzione”.

 

L'Unione Pesca chiede quindi di trovare un equilibrio tra le esigenze idriche dell'agricoltura e la conservazione degli habitat naturali e della loro biodiversità.

 

La moria di pesci nel Rio Eschio dovrebbe servire da campanello d'allarme per prendere finalmente le misure necessarie a proteggere le nostre acque e i loro abitanti. Se non c'è abbastanza acqua nemmeno in un anno di piogge relativamente abbondanti come questo, non possiamo guardare al futuro con la coscienza pulita".

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