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"Meriti di fare la fine di Andrea Papi", sui social insulti e minacce a Martalar dopo l'Orsa del Pradel: "Il mio? Un messaggio positivo. Non temo i leoni da tastiera"

"Non temo i leoni da testiera, certo è che alcuni stanno esagerando". L'ultima opera di Martalar ha fatto discutere non poco e sui social è nata una vera e propria polemica: "Mi hanno insultato e detto che merito di fare la fine di Papi ma non ci do troppo peso. Visto quanto successo al Drago Vaia, abbiamo deciso di posizionare delle fototrappole e di collocare diversi estintori automatici sotto alla struttura"

Di Sara De Pascale - 13 agosto 2024 - 14:30

MOLVENO. "Non temo i leoni da testiera, certo è che alcuni stanno davvero esagerando". L'ultima opera dello scultore Martalar ha fatto discutere non poco e sui social è nata una vera e propria polemica.

 

Prima il Drago (prima seconda versione) poi la Lupal'Halflinger e ora l'Orso: il panorama trentino delle opere in legno del famoso artista vicentino Marco Martello si è arricchito di recente di una nuova scultura (LO RACCONTAVAMO QUI). A Molveno infatti, in località Pradel, l'artista ha ultimato negli scorsi giorni un enorme plantigrado realizzato rigorosamente in legno, seguendo un'estetica che negli ultimi anni ha raccolto un incredibile successo (anche a livello internazionale).

 

"Con 2000 pezzi di radici di larice raccolti, ha trovato forma questa mia Orsa di 6 metri di altezza e 8 di lunghezza che con ogni probabilità è la più grande in legno del mondo - spiega l'artista -. Opera scultorea nata dalla collaborazione tra Amministrazione comunale di Molveno e la società Funivie-Pradel".

 

"E' un'opera che apre il cammino verso un equilibrio ancora da raggiungere tra uomo e natura, tra chi abita queste montagne e gli animali che qui vivono. Per continuare a dare forza e fiducia al popolo tenace che abita questo territorio, l'imponente opera lignea ci spinge a immaginare e ricercare un equilibrio con tutti gli animali che qui si trovano - e prosegue -. Ci suggerisce di guardare sì con stupore alle meraviglie che ci circondano ma anche di avere rispetto degli spazi e prestare consapevolezza del luogo in cui ci troviamo dove l'umanità è piccola nei confronti della natura".

 

Già visitabile, l'Orsa ha trovato dimora (non a caso) nella zona denominata Tof dell'ors (sentiero 340 bis) e si raggiunge con la funivia che parte da Molveno e sale fino a località rifugio "La montanara", oppure con un'escursione che parte da Andalo sempre in direzione "località Pradel".

 

Al di là della bellezza della scultura però, sui social non sono mancate le critiche in merito alla scelta dell'animale da raffigurare (simbolo, tra l'altro, del Parco Adamello Brenta). In particolare sul gruppo Orgogliosamente Trentini l'immagine è stata condivisa chiedendo "Perché non una muccapecoraasinocane o cavallo sbranati? Lo trovo assolutamente fuori luogo tanto quanto il murales a Trento (il riferimento è all'opera dello street artist Ozmo ndr)". Decine poi i commenti (anche di cattivo gusto) al post che criticano la scelta. 

 

C'è poi da dire però che, nell'area, non si tratta del primo plantigrado in legno in formato 'gigante': lo scorso anno ad Andalo era stato infatti inaugurato un grande parco giochi che ruota, appunto, intorno alla figura di un gigantesco plantigrado. Il parco giochi di Andalo Life, spiegavano i responsabili, è stato rinnovato "con la nuova grande struttura centrale in legno a forma di orso, che contiene scivoliparete di arrampicata e altri divertimenti per i bambini".

 

Ciononostante, l'opera di Martalar è stata criticata da diverse persone, o meglio ancora da "leoni da tastiera", alcuni dei quali hanno esagerato al punto da insultare e minacciare lo scultore, augurandogli "di fare la stessa fine di Andra Papi - riferisce Martalar a Il Dolomiti -. Messaggi di cattivo gusto (ricevuti sui social ndr) a cui ho deciso di non fare molto caso anche se, visto che i nomi ci sono, potrei pensare di denunciare". 

 

"L'orso in zona ci è sempre stato e la volontà era quella di promuovere la convivenza con i grandi carnivori, soprattutto in tempo in cui sembra che l'unica cosa che si voglia fare è litigare e fare polemica - commenta ancora -. Dopo quanto successo al mio Drago Vaia (dato alle fiamme il 22 agosto 2023 e poi ricostruito ndr) ho deciso di proteggere tutte le mie opere, Orsa compresa: a Molveno si è già provveduto a posizionare delle fototrappole e presto arriveranno le telecamere. Sotto alla struttura sono stati poi collocati diversi estintori automatici".

 

"Ora sono qui in zona e continuo a vedere persone che salgono per ammirare la mia scultura - conclude l'artista -. Scattano foto e sono felici: questa per me è la cosa più importante, perché il mio vuole essere un messaggio positivo ed è evidente che i più lo hanno capito". 

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