Lupo trovato morto, "Ucciso dall'idiozia di chi pensa di farsi giustizia da solo". La denuncia dell'associazione animalista: "La Lessinia come il far west"
L'associazione Io non ho paura del lupo: "Da alcuni anni ormai in Lessinia percepiamo un clima da far west. Ci appelliamo non solo alle autorità, ma anche ai sindaci, affinché esprimano la loro condanna rispetto ad un reato perpetrato sui loro territori e che non può passare nel silenzio delle istituzioni, non questa volta"

VERONA. "Più trasparenza dalle istituzioni e tolleranza zero verso i criminali che compiono deliberati atti di bracconaggio. È ora che le autorità diano un segnale forte e mettano in campo tutte le energie necessarie per individuare e punire i responsabili di questo atto vigliacco". E' questo il commento dei referenti dell'associazione Io non ho paura del lupo in merito al caso di bracconaggio avvenuto in Lessinia, in località Fosse, nel Comune di Sant'Anna di Alfaedo.
Come spiegavamo qualche giorno fa, un lupo è stato rinvenuto senza vita a inizio aprile 2024: a ucciderlo, probabilmente, un colpo di fucile (LO RACCONTAVAMO QUI). Difficile è stato riuscire ad avere la conferma dell'accaduto perché dal numero uno del Parco naturale della Lessinia al sindaco della zona dove è stato fatto il ritrovamento la risposta è stata pressoché la stessa: "Mi è giunta voce, ma non ho approfondito la questione".
Scavando Il Dolomiti è arrivato alla conferma. La carcassa era stata recuperata dai carabinieri forestali di Bosco Chiesanuova, il 5 aprile, portatisi in località Fosse, nel Comune di Sant'Anna di Alfaedo, per verificare l'accaduto.
Dopo che la notizia non soltanto ha fatto il giro delle contrade ma è stata resa pubblica da Il Dolomiti a intervenire è stata l'associazione Io non ho paura del lupo, che in una nota sottolinea: "Da alcuni anni ormai in Lessinia percepiamo un clima da far west: scritte contro il lupo sui pannelli informativi, striscioni sui balconi delle case, voci di paese da verificare con cura su verosimili racconti di bracconaggio e, come in questo caso, lupi uccisi deliberatamente a causa dell'idiozia di chi pensa di farsi giustizia da solo. Ci appelliamo quindi non solo alle autorità, ma anche ai sindaci, affinché esprimano la loro condanna rispetto ad un reato perpetrato sui loro territori e che non può passare nel silenzio delle istituzioni, non questa volta".
E prosegue: "Sappiamo bene che oggi la Lessinia è uno dei luoghi in Europa dove il conflitto tra uomo e lupo è sempre caldo, ma farsi giustizia da soli è soltanto un modo per peggiorare l’impatto sulle attività d'allevamento, come dimostrano alcuni studi. Resta inoltre importante sottolineare che anche nell'ottica di un possibile declassamento della specie, la prevenzione resterà sempre la priorità per la gestione della specie".
"Stiamo valutando di costituirci parte civile - concludono da Io non ho paura del lupo - e di intraprendere qualsiasi azione utile per contribuire nell'individuazione dei responsabili. Questi episodi inoltre sono l'occasione per spingerci a rafforzare le attività informative sul territorio, così come una buona occasione per invitare le autorità a rafforzare il presidio, incluso il sanzionamento per chi pratica l'abbandono delle carcasse di vitelli, un fenomeno purtroppo noto, che può portare a situazioni di conflitto e all'avvicinamento dei lupi alle aree abitate, dando vita a potenziali fenomeni di abituazione e di conflitto con l'uomo".