Lupi, nuovi studi: chi sono gli esemplari 'helper'? ''Come le nostre 'zie' che si prendono cura dei piccoli aiutando così la coppia riproduttiva"
Dai lupi "alfa" agli esemplari "floater", passando per le femmine "helper". Quello del lupo è mondo complesso e uno studio portato avanti dal 2018 sulle Prealpi Venete indaga (anche) i ruoli gerarchici all'interno del branco

BELLUNO. "Dal 2018 portiamo avanti uno studio di telemetria per la Regione Veneto sulle Prealpi Venete, che ha condotto alla cattura di un numero consistente di lupi". A parlare è Duccio Berzi, esperto di conservazione della fauna, che a Il Dolomiti spiega: "Tutto ciò ci ha permesso di analizzare i comportamenti di esemplari con differenti ruoli gerarchici, dai cosiddetti lipi 'alfa' ai 'floater', fino ad arrivare agli o alle 'helper'".
"Ogni lupo - ribadisce l'esperto - ha un proprio ruolo all'interno del branco. Studiare e comprendere la complessità di questi animali può aiutare sotto diversi aspetti, ad esempio fornendo informazioni che non abbiamo nel contesto alpino".
Come detto, negli anni sono stati catturati diversi lupi, seguiti sulle Prealpi Venete attraverso la telemetria: "Abbiamo studiato molti lupi riproduttivi, chiamati un tempo “lupi alfa”, soggetti sicuramente fondamentali per capire il comportamento spaziale e riproduttivo del branco".
E prosegue: "Ma abbiamo seguito anche lupi “floater”, esemplari vagabondi senza fissa dimora che vagano negli interstizi dei territori di branchi residenti, a volte stabilendo delle relazioni con questi, a volte evitando con la massima attenzione il contatto con i branchi e sfuggendo a questi nei siti di alimentazione".
Infine, non sono mancate 'indagini' sulle femmine definite “helper” (ruolo che anche gli esemplari maschi possono ricoprire ndr): "Lupe collaboratrici della coppia riproduttiva, che hanno un ruolo fondamentale e forse scarsamente considerato da chi si occupa di lupi - commenta Berzi -. Gli helper sono generalmente fratelli o sorelle di cucciolate precedenti, l’equivalente nella nostra società delle zie zitelle di un tempo che rimanevano in famiglia".
"Aiutano la coppia nell’allevamento della prole, collaborano all’azione di caccia e, alla bisogna, escono anche in solitaria alla ricerca di cibo da portare ai cuccioli. Insomma, sono una sorta di 'babysitter'. E, nel badare ai piccoli, dimostrano un’attenzione ed un senso di responsabilità sorprendente, come se i piccoli fossero figli loro".
Di recente è stata catturata una lupa "helper" (ma ne era stata catturata anche un'altra 2 anni fa) nel Parco nazionale Dolomiti Bellunesi: "Mis, una femmina di circa 17 mesi, appena 23,5 chili a pancia piena, bel caratterino, visibilmente provata da una estate lavorativamente impegnativa - fa sapere l'esperto -. Denti già un po' consumati, ad indicare un'alimentazione "più ossea" rispetto a quella di lupi più fortunati e con ruolo gerarchico più alto".
L'obiettivo degli esperti è quello di studiare quest'esemplare per comprendere meglio un ruolo cruciale all'interno del branco: "Mis, se rimarrà in questo ruolo ci aiuterà a capire, tra le altre cose, la differenza comportamentale tra una helper e una lupa riproduttiva, in contesto alpino - conclude -. Quando si parla di lupi, e di gestione del lupo, tema di grande attualità, è fondamentale capire che ogni branco si comporta in modo diverso rispetto agli altri e che all'interno della 'famiglia' ogni animale ha un suo carattere ed un suo ruolo".
"Per questo motivo bisogna assolutamente capire che la gestione della specie non può essere affrontata in maniera efficace con l'approccio semplicistico che viene usato con altre specie, ad esempio gli ungulati, ma solo attraverso una conoscenza specifica degli animali, del loro ruolo e del contesto dove vivono".