Lago di Serraia, fosforo e azoto entro i limiti ma attenzione al torrente Fos Grant. Legambiente: "Risultati positivi grazie alle piogge, necessari interventi"
La campagna di Legambiente "Goletta dei laghi" ha monitorato per la prima volta le acque del lago trentino. Il portavoce Mirko Laurenti: "Le criticità come i prelievi d’acqua e l’attività agricola permangono e potrebbero ridurre la capacità del lago di autodepurarsi, continueremo pertanto a monitorare le condizioni del bacino"

BASELGA DI PINÈ. Buone notizie per il lago di Serraia a Baselga di Pinè: l'inquinamento da fosforo e azoto risulta infatti entro i limiti di legge con un unica criticità, per quanto riguarda invece le analisi microbiologiche, che si registra sul torrente Fos Grant, con i risultati che potrebbero però essere stati condizionati positivamente dalle abbondanti piogge.
A dirlo è il monitoraggio condotto dalla squadra di “Goletta dei Laghi”, storica campagna di Legambiente in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani, che all'avvio della sua diciannovesima edizione ha fatto tappa in Trentino, campionando per la prima volta le acque del lago di Serraia.
Per quanto riguarda la concentrazione di fosforo e azoto, tutti i cinque punti campionati, quattro sul lago di Serraia e uno sul torrente Fos Grant, hanno mostrato risultati entro i limiti di legge e, come detto, leggermente diverso è stato il riscontro delle tradizionali analisi microbiologiche: in questo caso quattro punti su cinque si sono attestati al di sotto dei limiti imposti dalla legge sulla qualità delle acque per la balneazione, ad eccezione appunto del torrente Fos Grant.
I dati sono stati presentati in conferenza stampa dal portavoce di "Goletta dei Laghi" Mirko Laurenti, da Marino Cofler di Legambiente Trento e da Fulvio Mattivi del Comitato Tutela Laghi Pinè, con l’incontro che ha rappresentato anche l’occasione per parlare del tema legato alla depurazione delle acque reflue e della gestione dei relativi impianti che possono rappresentare, in particolare a fronte di eccezionali eventi metereologici, una fonte di pressione sui bacini superficiali.
Lo stato ecologico del rio Silla, unico emissario del lago di Serraia e classificato “scarso” dall’APPA, è infatti causato anche dall’inquinamento microbiologico e da nutrienti (Ptot, Ntote COD) che deriva dai reflui civili e dallo sfioratore del depuratore, ossia l’infrastruttura che collega le acque reflue con l’ambiente circostante e che, proprio in occasione di forti piogge, potrebbe contribuire al riversamento di acque non depurate.
“I parziali risultati positivi che abbiamo riscontrato sulle acque del lago di Serraia ci indicano come gli eventi meteorologici degli ultimi mesi, in particolare le forti piogge che hanno interessato la zona, possano essere solo un viatico temporaneo per il buono stato di salute del lago” dichiara Mirko Laurenti che specifica: “Le criticità per lo più causate dalla pressione antropica, quali in particolare i prelievi d’acqua dal lago e l’attività agricola, permangono e potrebbero, nei periodi di scarse precipitazioni, ridurre la capacità del lago di autodepurarsi. Continueremo pertanto a monitorare le condizioni del bacino, anche sul fronte delle possibili soluzioni basate sulla natura che possono rafforzare la sua naturale capacità di offrire servizi ecosistemici”.
E a confermare il particolare periodo di forti piogge che hanno interessato la provincia di Trento arrivano i dati di Meteotrentino, che rivelano come nel primo semestre del 2024 siano cadute sul bacino del Serraia precipitazioni più che doppie rispetto alla media dei trent' anni precedenti.
L’eccezionalità di questi eventi metereologici, viene spiegato, ha causato sia una intensità inusuale di dilavamenti come anche portate fuori dal comune delle acque superficiali e delle falde sotterranee, accelerando i tempi di ricambio del Lago di Serraia.
Tornando alle analisi, nel dettaglio, il 13 giugno scorso i volontari di Legambiente hanno monitorato quattro punti sul Lago di Serraia e un punto sul Torrente Fos Grant, a circa 150 metri dal lago, dove confluiscono vari torrenti ed entrano nella riserva integrale Paludi di Sternigo.
I quattro punti campionati nel lago - la spiaggia Alberon, la spiaggia del lido nella zona del pontile, la spiaggia di Sternigo al lago e l'inizio del torrente Silla - sono risultati entro i limiti di legge per i parametri escherichia coli ed enterococchi intestinali, con le piogge che però potrebbero avere influito positivamente sui valori rilevati.
Il punto campionato e analizzato nel torrente Fos Grant è invece risultato inquinato, con delle concentrazioni di escherichia coli ed enterococchi intestinali superiori ai limiti di legge se paragonati ai valori previsti per la balneabilità in acque superficiali.
Questo risultato, viene spiegato, potrebbe essere dovuto all'ingresso nel Fos Grant, a monte del punto campionato, di affluenti che attraversano zone urbanizzate con possibili apporti di scarichi civili e vaste aree utilizzate con agricoltura e allevamento estensivi.
Oltre ai due parametri microbiologici sono stati analizzati anche dei parametri chimici, nello specifico fosforo ed azoto: anche in questo caso tutti i parametri analizzati (N-NH4, N-NO3, N-NO2, Ptot) risultano essere al di sotto dei limiti fissati dal testo unico ambientale.
Probabilmente, viene ribadito, anche in questo caso le piogge potrebbero aver influenzato positivamente i risultati diluendone le concentrazioni: in particolare il fosforo totale, che negli ultimi vent'anni ha oscillato su valori medi compresi tra 20 e 30 microgrammi per litro, è risultato nei diversi prelievi uguale (Alberon) o inferiore a 15 microgrammi per litro in tutti gli altri punti.
Anche per quanto riguarda i parametri dell'azoto, pur su contenuti assoluti non allarmanti, le analisi dei volontari Legambiente hanno confermato che le acque in ingresso dal Fos Grant hanno contenuti di azoto ammoniacale, azoto nitrico ed azoto totale decisamente più elevati di tutti i campioni del lago di Serraia e questo conferma come la riduzione del carico in entrata dalle acque superficiali sia uno dei pilastri per il futuro percorso di risanamento del lago di Serraia.
“Le criticità del lago hanno origini lontane e ad oggi non c’è stato alcun intervento decisivo per ridurre l'apporto di nutrienti causati da fognature non adeguate, scarichi e dilavamenti non depurati di origine agricola e zootecnica e per diminuire i volumi e i tempi dei prelievi d’acqua per uso idroelettrico, che interferiscono con il ricambio naturale dell'acqua del bacino” dichiarano Marino Cofler di Legambiente Trento e Fulvio Mattivi del Comitato dei Laghi, impegnati in questi giorni anche in una passeggiata didattica lungo il perimetro del lago di Serraia, specificando inoltre: “Si devono mettere in atto azioni di riqualificazione del lago con la rinaturalizzazione delle sponde, bisogna prevedere inoltre altre zone dedicate alla fitodepurazione, rimuovendo così il carico di azoto e fosforo presente nelle acque del bacino. Infine si deve mettere un limite rigoroso ai prelievi di acqua per uso idroelettrico, in modo da consentire al rio Silla di avere una portata adeguata, che permetta al lago un ricambio naturale d'acqua”.