"Inutile raccogliere le feci dei cani se poi si lasciano i sacchetti nel bosco", l'appello del Parco Adamello Brenta: "I bidoni non ci sono: i rifiuti vanno portati a valle"
I referenti del Parco naturale Adamello Brenta: "Quando visitiamo aree naturali con i nostri amici a quattro zampe, spesso non pensiamo all'impatto delle loro deiezioni sull'ambiente. Per non parlare dei sacchettini in plastica"

TRENTO. "Raccogliere le deiezioni dei cani e abbandonare il sacchetto in natura? Un gesto che non aiuta nessuno". A parlare sono i referenti del Parco naturale Adamello Brenta, che negli scorsi giorni hanno pubblicato sui social un post che ricorda l'importanza di riportare i rifiuti a valle.
"Quando visitiamo aree naturali con i nostri amici a quattro zampe, spesso non pensiamo all'impatto delle loro deiezioni sull'ambiente - esordiscono dal Parco -. Anche se ci sembrano naturali, le feci dei cani sono ricche di nutrienti che possono alterare l’equilibrio del suolo e danneggiare l'ecosistema, inoltre il loro accumulo contribuisce all’inquinamento delle acque e alla diffusione di malattie tra la fauna".
E proseguono: "Il problema si aggrava quando i sacchetti usati per raccogliere i bisogni vengono abbandonati in natura". Capita infatti spesso di ritrovare sacchettini in plastica lungo i sentieri, rifiuti oltremodo dannosi, visto che "la plastica impiega centinaia di anni per degradarsi e, nel frattempo, rovina il paesaggio e danneggia gli ecosistemi".
"Se ci si trova in una zona naturale e non si ha accesso a cestini, come succede nel Parco, piuttosto che lasciare il sacchetto in giro, è preferibile spostare le deiezioni fuori dal sentiero con un bastone o raccoglierle e portarle a valle".