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"Inneverà (con acqua piovana) gran parte della skiarea in meno di 100 ore", ultimato il bacino artificiale della Sitc a quota 2.000: "Un'attrattiva anche per il turismo estivo"

Con i suoi 120 mila metri cubi di capienza, è in grado di innevare gran parte della skiarea Belvedere-Col Rodella in poco meno di 100 ore garantendo fin dall'apertura di stagione un terzo di tutto il fabbisogno complessivo

Di S.D.P. - 29 ottobre 2024 - 11:54

CANAZEI. E' stato ultimato di recente, il bacino di acqua a servizio dell’innevamento della skiarea Belvedere-Col Rodella. Si tratta di lavori avviati nel 2022 da parte della Sitc (Società incremento turistico Canazei), progetto ambizioso costato (alla società) poco meno di 10 milioni di euro e sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento con un contributo di 1.600.000 euro. 

 

Il lago ha una profondità massima di 10 metri per una superficie totale di 21mila metri quadrati e una capienza di 120mila metri cubi. Attualmente pieno, è in grado di innevare gran parte della skiarea in poco meno di 100 ore e garantire fin dall’apertura di stagione un terzo di tutto il fabbisogno complessivo.

 

"Il riempimento - spiega Alessandro Rizzi, responsabile ufficio tecnico Sitc - avviene in primavera, con acqua proveniente da disgelo e sorgenti che in quel periodo non viene utilizzata e quindi andrebbe dispersa, oltre ovviamente ad acqua piovana. Gli studi prevedono che ogni anno sia completo entro il mese di giugno, diventando anche un’attrattiva turistica per il turismo estivo". 

 

Il bacino, che insiste su terreno dell'Asuc di Canazei, si trova a 2.050 metri di altitudine, in un punto molto panoramico che offre uno sguardo privilegiato sull’intera valle dell'Antermont, con vista su Pordoi, massiccio del Sella, gruppo del Sassolungo, e potrà un giorno rientrare in un percorso escursionistico: "Anche per questo - tiene a sottolineare Rizzi - si è scelto di lasciare una parte senza la staccionata in legno di protezione, in modo da consentire ai turisti di vivere da vicino il lago. La sicurezza è garantita da rampe con pendenze molto dolci e completamente ricoperte di materiale lapideo antiscivolo".

 

Trattandosi comunque di un'opera umana, si è deciso di mitigarne l’impatto sul paesaggio anche attraverso la piantumazione di piante e arbusti: sono già 1.800 quelle messe a dimora, utilizzando solo semenze da prati donatori della stessa quota e della stessa zona. Non solo. Inoltre la forma è stata movimentata con rotondità che la rendessero più armoniosa e in linea con la morfologia dei luoghi.

 

"Si tratta di un bacino multiuso - conclude - che, oltre a garantire l’innevamento invernale, è a disposizione della Protezione Civile di Trento per necessità antiincendio, oltre ad essere potenziale fonte di acqua potabile, ovviamente con necessari passaggi di potabilizzazione, sia per i residenti che per i turisti. Importante sottolineare infine come l'acqua, una volta conclusa la stagione, torni naturalmente al terreno per riavviare il suo ciclo, poiché per la realizzazione della neve programmata viene combinata solo con l'aria fredda".

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