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Il Consiglio di Stato sospende l'abbattimento di 469 cervi, tra cui 142 cuccioli, ritenuti "in soprannumero". Esultano le associazioni. Il 7 novembre la sentenza definitiva

In Abruzzo la Giunta aveva deliberato l'abbattimento di 469 capi causa per i danni causati all'agricoltura e per il gran numero d'incidenti stradali provocati. "a Lav, durante l'audizione al Tar, aveva dimostrato che "nel 2023 il valore indennizzato dalla Regione per danni all'agricoltura è stato di 25.943,73 euro, una nullità, ancor di più se confrontato con i 16,7 milioni di euro che i consiglieri regionali hanno distribuito “a pioggia” a dicembre 2023"

Di D.L. - 14 ottobre 2024 - 16:00

L'AQUILA. Stop - almeno per il momento - all'abbattimento dei 469 cervi ritenuti "in soprannumero".

 

Il presidente della VI sezione del Consiglio di Stato ha sospeso sino al 7 novembre la delibera della Regione Abruzzo che autorizza, per l'appunto, l'abbattimento di quasi 500 capi (che avrebbe dovuto iniziare oggi, lunedì 14 ottobre), in accoglimento dell'istanza presentata da Wwf, Lav e Lndc, con il supporto di Leal, Leidaa e Oipa.

 

Secondo il giudice che ha preso la decisione, sussistono quindi i requisiti dell'estrema gravità e urgenza. Il prossimo 7 novembre, per l'appunto, il Consiglio di Stato si esprimerà riguardo la sospensione.

 

Il testo prevede il prelievo selettivo degli ungulati, compresi mamme e cuccioli (142) "esclusivamente nei due comprensori regionali ricompresi nei territori degli ambiti territoriali di caccia di Avezzano, Sulmona, Subequano, L'Aquila e Bariscianico e al di fuori delle aree protette e di quelle a essi contigue".

 

Lo scorso 9 ottobre il Tar aveva respinto l'istanza presentata dalle associazioni, che contestano la delibera con il supporto anche di diversi esponenti esponenti politici di vari schieramenti e numerosi esponenti della cultura, Altresì è stata attivata una petizione on line che ha raccolto più di 135mila firme.

 

Le associazioni non si sono però fermate e hanno deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, che ha optato per la sospensione in attesa di pronunciarsi in via definitiva.

 

La Lav, durante l'audizione al Tar, aveva dimostrato che "nel 2023 il valore indennizzato dalla Regione per danni all'agricoltura è stato di 25.943,73 euro, una nullità, ancor di più se confrontato con i 16,7 milioni di euro che i consiglieri regionali hanno distribuito “a pioggia” a dicembre 2023 a oltre 2.300 beneficiari che non hanno avuto la necessità di presentare specifica domanda o assoggettarsi a bandi, graduatorie, istruttorie e valutazioni terze e tecniche, come avviene normalmente".

 

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