"Formati 50 operatori per la dissuasione di orsi e lupi confidenti", i carabinieri in campo per i grandi carnivori. Ma non arriveranno in Trentino
La formazione degli operatori rientra nel progetto "Life wild wolf" con l'obiettivo di migliorare la capacità tecnica delle autorità competenti nel gestire e prevenire le criticità incoraggiando pratiche che facciano mantenere ai grandi carnivori, in particolare al lupo, un comportamento schivo

ROMA. Il Comando unità forestali ambientali e agroalimentari carabinieri ha formato 50 operatori per la dissuasione dei grandi carnivori confidenti. Un'iniziativa che rientra nel progetto Life wild wolf per scoraggiare, in particolare, la presenza del lupo nelle aree abitate, attraverso la gestione di adeguate situazioni potenzialmente critiche che si presentano nelle aree urbane.
Con il superamento delle prove pratiche e teoriche, il 18 ottobre scorso si è conclusa la sessione formativa per 32 militari, che si aggiungono ai 18 istruttori già formati a luglio, per la dissuasione balistica nei confronti dei grandi carnivori confidenti.
Il personale formato va a costituire squadre di dissuasione composte da due militari ciascuna, distribuite in diverse Regioni d'Italia, le quali si mettono a disposizione degli enti competenti in caso di richiesta, per operare nei confronti di carnivori selvatici che dovessero manifestare comportamenti troppo "confidenti" nei confronti degli esseri umani.
Il progetto, che è stato avviato nel gennaio 2023 e ha una durata di 4 anni e mezzo, coinvolge 18 partner internazionali in otto Paesi europei tra istituti di ricerca, corpi di polizia ambientale, autorità di gestione e Ong con l'obiettivo finale di scoraggiare la presenza del lupo nelle aree abitate.
L'obiettivo è migliorare la capacità tecnica delle autorità competenti nel gestire e prevenire le criticità incoraggiando pratiche che facciano mantenere al lupo un comportamento schivo secondo la sua natura selvatica e migliorino la capacità delle persone nel far fronte alla sua presenza inaspettata in aree insolite.
Il Trentino non rientra in questo progetto in quanto il corpo forestale è stato mantenuto separato dai carabinieri e quindi è già dotato di figure specializzate in queste attività. Inoltre questo piano è pensato soprattutto per la gestione dei lupi, presente anche in altre zone d'Italia, e gli orsi da ricondizionare all'interno dei confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.