Colpito da un orso alle spalle, il Parco Adamello Brenta: ''Corretto il comportamento del ragazzo, rimasto a terra senza reagire''
Concordano il presidente del Parco Adamello Brenta Walter Ferrazza e il direttore Matteo Viviani nel commentare quanto accaduto sabato pomeriggio nei boschi sopra Rango quando un giovane fungaiolo è stato colpito alla spalle da un orso

TRENTO. “L’episodio ci consente, quantomeno dagli elementi che ci sono noti al momento, di formulare qualche considerazione di carattere generale. Innanzitutto, nell’esprimere il nostro sollievo per le buone condizioni di salute della persona coinvolta e la limitata gravità delle conseguenze dell’evento, vorremmo anche manifestare il nostro apprezzamento per le dichiarazioni, responsabili ed equilibrate, che Andrea ha rilasciato, assolutamente consonanti con i contenuti divulgativi condivisi con la Provincia che stiamo, proprio in questo periodo, rendendo disponibili''. Concordano il presidente del Parco Adamello Brenta Walter Ferrazza e il direttore Matteo Viviani nel commentare quanto accaduto sabato pomeriggio nei boschi sopra Rango quando un giovane fungaiolo è stato colpito alla spalle da un orso.
Un episodio che si è risolto con dei minuscoli graffi tanto che il giovane non si è nemmeno rivolto all'ospedale per le cure del caso. Andrea, questo il nome dell'operaio comunale di Bleggio Superiore, ha quindi spiegato che a suo parere l'abbattimento di questo orso sarebbe esagerato e che lui quando è entrato nel bosco era ben conscio dei rischi che stava correndo essendo quella zona di orsi. Inoltre, una volta sentitosi colpire alle spalle dal plantigrado è rimasto a terra immobile di fatto mettendo in atto uno dei primi comportamenti consigliati in caso di 'aggressione' di un orso.
''Dichiarazioni, quindi, in cui troviamo conferma di quanto stiamo sottolineando con strumenti come i video della serie ‘Un passo alla volta’ - spiegano ancora Ferrazza e Viviani - nel bosco bisogna naturalmente continuare ad andare, ma bisogna farlo con attenzione, e rispettando alcune regole che sono ben note anche in altre realtà dove vivono grandi predatori. Consigliamo perciò di fare sempre del rumore, per segnalare all’eventuale orso la nostra presenza, anche se quando eravamo bambini ci dicevano il contrario, ovvero di passeggiare nel bosco in silenzio. Le esigenze cambiano nel tempo, e se oggi è necessario modificare comportamenti acquisiti in passato, per continuare a vivere in pienezza la montagna, è bene che lo facciamo. Consideriamo inoltre lucida e corretta la reazione dell’uomo aggredito, che si è sdraiato per terra coprendosi la testa. Conformemente a quanto sostengono gli esperti, il comportamento passivo è stato efficace, mentre ad esempio accennare una difesa avrebbe potuto accrescere l’aggressività dell’animale”.
''Da parte del Parco - concludono - auguriamo al signor Andrea una pronta guarigione e speriamo possa tornare presto nei nostri boschi”.