Contenuto sponsorizzato

C'è il divieto ma per un selfie si è disposti a tutto (VIDEO): "Così decine di turisti continuano a scavalcare le recinzioni dell'area protetta in barba ai cartelli"

I referenti del Parco d'Abruzzo: "Bracconieri e inquinamento come uniche cause dei danni all'ambiente? Inutile puntare il dito. Anche un selfie può avere effetti negativi sugli ecosistemi. Basti vedere i tantissimi turisti che solo ad agosto hanno scavalcato la staccionata in Camosciara (in barba al divieto) immortalando senza nessun imbarazzo o timore quei momenti di alta inciviltà"

Di Sara De Pascale - 08 settembre 2024 - 09:46

L'AQUILA. Appelli e divieti non bastano. E a mostrare che è davvero così sono le moltissime foto che circolano sui social di turisti che, in barba ai divieti, scavalcano recinzioni rischiando di distruggere l'ambiente naturale e di arrecare disturbo alla fauna pur di scattarsi un selfie.

 

Sono fatti, questi, che ormai accadono in ogni dove ma a parlare sono stati negli scorsi giorni in particolare i referenti del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che in un lungo post condiviso sui social hanno tenuto ad affrontare la questione: "Già in passato avevamo affrontato questo tema solo apparentemente semplice - si legge nel testo apparso su Facebook -. La mission primaria delle aree protette è la conservazione della biodiversità, e delle sue componenti: specie minacciate ed ecosistemi".

 

"Il legame tra conservazione e promozione del territorio è strettamente connesso alla consapevolezza che chi ci abita, e chi viene in visita, è un custode dell'ambiente. Per cui tutte le attività, produttive o ricreative che siano, devono essere compatibili e rispettose della natura per consentire a tutti di scoprire ed esplorare, in punta di piedi, comprendendo come tutte le regole siano funzionali al rispetto del bene più prezioso che abbiamo: la natura - fanno notare dal Parco d'Abruzzo -. Le regole non sono contro di noi, ma sono per noi. Regole che se anche non comprendiamo al primo istante non è detto che per questo siano "sbagliate" o peggio "esagerate". Un'area protetta è un 'capitale' che contribuisce a sostenere la vita del genere umano su questo pianeta, ora e per le future generazioni".

 

E proseguono: "Per quanto sia complicato ammetterlo, è impossibile pensare che gli unici danni causati alla natura siano solo quelli che provengono dai bracconieri, dalle costruzioni abusive o dall’inquinamento, tanto per citare alcuni gravi reati. Purtroppo, evidenze scientifiche alla mano, anche i singoli comportamenti di ognuno di noi possono avere effetti negativi sugli ecosistemi: questi, esaminati individualmente, ci portano a pensare che possono essere trascurabili, ma non di certo se li analizziamo nel loro complesso (come è giusto che sia): è sempre la somma che fa il totale".

 

Di evidenze scientifiche sul disturbo di molte attività outdoor, infatti, "ce ne sono ormai tantissime ma spesso rimaniamo vittima di scorciatoie cognitive, creando una discrepanza tra i nostri sentimenti di amore nei confronti della natura e il nostro comportamento. Per questo se si è convinti che il proprio cane in natura abbia gli stessi diritti degli animali selvatici che vivono in quell’ambiente, lo si lascerà girare senza guinzaglio" (arrecando potenziali danni,e di questo ne parlavamo QUI ndr).

 

"Se si pensa che una foto fuori sentiero, magari vicino o dentro alla cascata, è particolarmente bella, la si realizza senza chiedersi minimamente il perché qualcuno ha apposto un cartello che riporta: "E' severamente vietato oltrepassare la staccionata", tutto questo, ovviamente, in barba alle tante persone che quel limite lo rispettano. Inoltre, non ci si preoccupa minimamente dell’aver violato una regola, ma piuttosto si racconta presto il gesto sui social".

 

Ed è proprio questo che continua a succedere sul web, dove appaiono periodicamente decine di foto di turisti che hanno ben pensato di fotografarsi in zone dove non avrebbero potuto (e dovuto) mettere piede: "La soluzione per molti starebbe nei maggiori controlli e soprattutto, maggiori sanzioni amministrative, perché sappiamo tutti bene quanto ci pesa sborsare denaro. Ma sappiamo anche che il vasto territorio da controllare, insieme alle molteplici attività da fare, impedisce ai Guardiaparco di essere onnipresenti". 

 

E concludono: "Di sicuro, pur rimanendo consapevoli dell’importanza delle sanzioni, riteniamo deprimente, nel 2024, pensare di dover educare le persone, rispetto alla natura, a suon di multe. In un mondo così interconnesso dove si trovano informazioni e ricerche sui più disparati ambiti sociali ed ambientali e dove le informazioni sui giusti comportamenti, da tenere in natura, come all’interno di una società civile, si trovano ormai ovunque, dover ricorrere alle multe è una sconfitta per tutti".

 

Insieme alle dichiarazioni dei referenti del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise è stato pubblicato anche un video (DI SEGUITO) che mostra solo alcune delle moltissime foto circolate ad agosto sui social di coloro i quali, in barba ai cartelli che vietano di oltrepassare la staccionata, in Camosciara, "l’hanno scavalcata e hanno avuto il coraggio di immortalare senza nessun imbarazzo e/o timore quei momenti di alta (in)civiltà".

 

 

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Ambiente
21 gennaio - 12:42
Il Gps di Puck ha trasmesso i segnali e subito i carabinieri forestali si sono attivati raggiungendo la casa dell'uomo. Dopo una perquisizione la [...]
Esteri
21 gennaio - 12:24
Non è la prima volta che si verifica un fenomeno di gelicidio sulle strade della Valsugana
Cronaca
21 gennaio - 12:31
E' successo poco prima di mezzogiorno e sul posto si sono portati i vigili del fuoco e i soccorsi sanitari. L'uomo sarebbe rimasto con la gamba [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato