Caccia, le associazioni esultano: "Il Tar Veneto censura la regione per la mancata perimetrazione dei valichi montani da sottoporre a divieto"
Importante vittoria per Lega Abolizione Caccia, Wwf, Lipu e Lav

VENEZIA. Importante vittoria - evidenzia un comunicato ufficiale congiunto - per Lega Abolizione Caccia, Wwf, Lipu e Lav: il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha infatti accolto parzialmente il ricorso presentato dalle quattro associazioni contro il piano faunistico venatorio regionale adottato nell’agosto 2023.
La sentenza, n. 3028 del 23 dicembre 2024, ha evidenziato gravi carenze nelle motivazioni e nell’istruttoria relative all’individuazione dei valichi montani da sottoporre a divieto di caccia, un obbligo previsto dalla normativa statale.
Il Tar ha sottolineato come la Regione Veneto, limitandosi a individuare solo due valichi montani (Monte Pizzoc, in provincia di Treviso, e Monte Croce, in provincia di Belluno) sui quali imporre un raggio di protezione di 1.000 metri, abbia di fatto eluso le disposizioni della legge quadro sull’attività venatoria. Il provvedimento regionale è stato quindi censurato per non aver garantito un’adeguata tutela delle rotte migratorie dell’avifauna, lasciando esposti molti altri valichi montani al rischio di attività venatorie potenzialmente dannose per specie migratrici.
La Regione - scrivono le associazioni - è ora obbligata a rivedere il piano attraverso una nuova istruttoria, con l’obiettivo di ampliare l’elenco dei valichi montani da sottoporre a tutela. Secondo le associazioni ambientaliste ricorrenti, infatti, i valichi che necessitano di protezione sarebbero almeno 30.