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''Ho tolto più di una decina di zecche dalle gambe di una giovane escursionista'', l'appello: ''Prestate attenzione'' quest'anno sono particolarmente numerose

L'inverno praticamente senza piogge e la primavera con temperature già quasi estive hanno anticipato il loro proliferare. Un post è diventato virale e condiviso dai gruppi del Carega e della Lessina e spiega cosa è successo su un particolare sentiero. Ma l'allarme arriva da più parti e all'attenzione si consiglia di affiancare anche il vaccino contro l'encefalite da zecca

Di L.P. - 29 maggio 2022 - 19:40

LESSINIA. ''Sembravi un chirurgo, mi hanno detto i colleghi dopo che ho tolto più di una decina di zecche dalle gambe di una giovane escursionista'', il post di Roberto Reali Nordera è stato condiviso da tantissimi appassionati ed esperti di montagna, dal gruppo Alpino Scaligero, dai Rifugi del Carega e tanti enti legati alla montagna. Descrive una situazione particolare che si trova su un sentiero della Lessinia, a nord, verso il confine con il Trentino, ''quello che dalla località Madonnina, in Val di Revolto sale verso il Campostrin'', spiega l'uomo nel suo post.

 

La particolarità del sentiero è che letteralmente invaso da zecche ma l'emergenza non riguarda solo quella zona. L'Ulss9 veronese ha lanciato l'allarme spiegando che le condizioni climatiche sono particolarmente favorevoli per questi sgradevoli antropodi. L'inverno molto secco, la primavera già con temperature quasi estive hanno permesso alle zecche di proliferare perfettamente e in anticipo di qualche settimana rispetto agli standard delle nostre zone. Questo vorrà dire molti più esemplari in circolazione e, dunque, la richiesta è di prestare decisamente maggiore attenzione del solito.

 

E una conferma arriva anche dal Trentino dalla Fondazione Edmund Mach che con uno studio sui pollini ha lanciato l'allarme rispetto al fatto che il 2022 potrebbe essere un anno di elevata circolazione del virus di encefalite virale da zecca (Tbe). Lo studio spiega che la quale la quantità di polline di alcune specie di alberi, in particolare faggio, carpino nero e quercia, registrata nel corso di un certo anno risulta relazionata con i casi di Tbe osservati due anni dopo. La quantità di polline nell'aria è, viene spiegato, un indicatore della produzione di semi da parte delle piante, che rappresentano una risorsa di cibo molto importante per alcuni roditori selvatici ampiamente diffusi nei boschi trentini, quali il topo selvatico dal collo giallo (Apodemus flavicollis) o l’arvicola rossastra (Myodes glareolus). Quando questa risorsa di cibo è abbondante (questi pollini erano molto presenti nel 2020), le popolazioni di roditori selvatici presentano un picco demografico significativo l’anno successivo, che a sua volta andrà ad amplificare la circolazione dei patogeni tra gli stadi giovanili di zecca.

 

Ed è così che da febbraio a Trento sono stati aperti nuovi cicli vaccinali contro l'encefalite da zecca. Per quanto riguarda il sentiero della Lessinia Nordera spiega che ''spiace di non averle contate ma erano proprio tante -riferendosi alla decina tolte dalla gamba della ragazza - e un paio le ho tolte al suo ragazzo. Li abbiamo incrociati sul sentiero per andare al nostro posto di lavoro e ci hanno chiesto informazioni sui sentieri e così parlando, quando ho capito da dove arrivavano gli detto subito di guardarsi se avevano zecche, settimana scorsa ne ho prese due su quel sentiero ma neanche sapevano cosa fossero quasi. E allora con la mia pinzetta ho cominciato ad "operare". Il sentiero attualmente infestato e quello che dalla località Madonnina in val di Revolto sale verso il Campostrin ( per quelli che conoscono la zona) Prestate attenzione nel percorrerlo''.

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