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Taglio del parco della Lessinia: ''Ritirata l'oscena proposta leghista. Grazie ai cittadini che si sono mobilitati'', esulta la presidente della commissione giustizia alla Camera

Francesca Businarolo esulta dopo che il governatore Zaia avrebbe chiesto di rivedere la proposta di taglio del parco naturale addirittura del 18% della sua estensione. Una vittoria dei cittadini e delle 10.000 persone che hanno aderito alla camminata per fermare questa operazione

Pubblicato il - 29 gennaio 2020 - 20:19

VERONA. ''Ritirata l'oscena proposta leghista. Grazie a tutti i cittadini che si sono mobilitati''. Così Francesca Businarolo presidente della commissione giustizia della Camera dei deputati in merito alla decisione di Zaia di rivedere l'iter per tagliare il parco della Lessinia.

 

Ve l'abbiamo raccontato dall'inizio e seguito la marcia, vittoriosa, di chi da subito si è opposto a questo blitz senza precedenti in Europa: andare a ridurre del 18% delle sue dimensioni un parco naturale (QUI ARTICOLO). Una cosa incredibile che, però, era stata approvata in commissione ambiente su spinta della maggioranza leghista subito dopo le audizioni delle parti in causa (associazioni ambientaliste, cacciatori, allevatori) senza nemmeno prendersi il tempo di ''assimilare'' quanto ascoltato (QUI ARTICOLO). Da subito c'era chi si era opposto strenuamente a questo provvedimento che sarebbe dovuto passare in consiglio regionale per l'approvazione definitiva ma, fortunatamente, sembra che lo stesso Zaia abbia deciso di bloccare tutto prendendosela con i suoi consiglieri che lo avrebbero tenuto all'oscuro dell'operazione (QUI ARTICOLO).

 

Un'operazione che da molte parti sembrava essere più un favore al mondo della caccia (in quei 1.700 ettari che venivano sottratti al parco si era deciso di far entrare le doppiette soprattutto per arginare l'avanzata dei cinghiali anche se in quelle zone sono spesso stati segnalati anche i lupi ed è un  altri animali) che un concreto aiuto per le popolazioni che vivono a ridosso del parco. Poi domenica c'è stata la maxi mobilitazione, con 10.000 persone che hanno raggiunto il parco da varie parti del Paese e hanno camminato per dire ''no'' a questo taglio (QUI ARTICOLO).

 

E così, alla faccia di chi pensa che mobilitarsi non serva, è arrivato il dietrofront sicuramente fino a dopo le elezioni regionali attese per questa primavera. Al momento pare non un ritiro totale della norma ma una rivalutazione dei confini che potrebbe portare, ha detto Zaia, a far crescere il parco di una decina di ettari. Staremo a vedere. Intanto la questione slitta.

 

''Alla fine - scrive la deputata dei 5 Stelle Businarolo - dopo le tante proteste, dopo il monito dei ministri Costa e D’Incà, dopo aver preso atto dei rischi di un intervento dell’Europa, Zaia ha preso l’unica decisione possibile, far ritirare la proposta di legge che voleva imporre un taglio del 18% alla superficie protetta del Parco della Lessinia. È una grande vittoria dei cittadini che domenica hanno marciato per difendere questo prezioso tesoro del Veneto. Ora vogliamo che il governatore si impegni a non cedere su altre proposte oscene che oltraggiano il Parco a 30 anni dalla sua istituzione''.

 

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