"Lasciate ogni plastica, o voi che entrate". Le piste di Pejo3000 diventano plasitc free e arrivano le frasi di Dante, Walt Disney e Charlie Chaplin
La skiarea trentina di Pejo3000, la prima al mondo a mettere al bando i prodotti plastici, ha lanciato una campagna di comunicazione molto particolare: su piste e impianti sono stati collocati pannelli informativi con le frasi più celebri di molti “big” del passato per sensibilizzare gli sciatori ad abbandonare l'uso della plastica

PEIO. “Lasciate ogni plastica, o voi che entrate” dice Dante sulla cabinovia di Peio Fonti, “Se puoi sognarlo, puoi farlo. Basta plastica” ammonisce invece Walt Disney alla partenza di una delle seggiovie, “Ridurre la plastica. Un piccolo gesto per un uomo, un grande passo per l'umanità” rilancia Neil Armstrong in tuta lunare sull'esterno della funivia di Punta Taviela.

Questi alcuni dei cartelloni artistici che sono stati distribuiti nella skiarea trentina di Pejo3000, parte di una campagna iniziata già più di un anno fa, che ha come ambizioso obiettivo quello di rendere il rinomato comprensorio totalmente plastic free.

“Nessuno, né a livello europeo, né a livello mondiale, ci aveva mai provato” inizia Simone Pegolotti, direttore di Pejo Funivie. “Vogliamo sensibilizzare gli sciatori a rinunciare alla plastica, invitandoli a sposare stili di consumo e comportamenti più virtuosi e i pannelli della campagna servono proprio a questo. Gli operatori dei rifugi stanno già facendo molto: dall'inizio della stagione hanno rinunciato a usare bottiglie d'acqua e bibite in plastica, stoviglie monouso, cannucce, bustine di ketchup e maionese. E stiamo già pianificando altre iniziative, più complesse, ma il traguardo lo si potrà raggiungere solo con uno sforzo collettivo condiviso”.

É proprio dalle analisi scientifiche su uno dei ghiacciai del Parco dell’Ortles-Cevedale che è arrivata l'idea e la spinta decisiva ad agire: ad aprile 2019, una ricerca dell'università Statale di Milano e di Milano Bicocca, aveva scoperto che il ghiacciaio dei Forni contiene tra i 131 e i 162 milioni di particelle di componenti plastici, un tasso equiparabile a quello dei mari europei: frutto della presenza umana che ovviamente incide sui gioielli naturali di cui dispone l’arco alpino. “Se le plastiche raggiungono le alte quote, vi posso rimanere per decenni e poi vengono restituite all'uomo sotto forma di danni ambientali e sanitari, entrando molto facilmente nella catena alimentare” spiega Christian Casarotto, glaciologo del Museo delle Scienze MUSE di Trento.
I vertici dell'Azienda per il Turismo della Val di Sole hanno quindi deciso di passare all'azione e di spingere sull'acceleratore per concretizzare un'idea che coltivavano da tempo e che la nuova direttiva europea sulle plastiche approvata a giugno non ha fatto che confermare nella sua bontà. “Ci siamo subito resi conto che il lavoro da fare era imponente – rivela Luciano Rizzi, presidente dell'APT Val di Sole, Pejo e Rabbi - ma d’altro canto non volevamo più aspettare. L’economia locale si fonda sul turismo ma questo impone un’attenzione in più affinché le nostre risorse naturali non vengano depauperate. Sono loro il nostro tesoro e lo dobbiamo preservare per i nostri figli e nipoti. Siamo quindi orgogliosi di essere i primi al mondo a fare questo passo, sicuri che ben presto altri seguiranno”.
La decisione di Pejo3000 di diventare la prima ski area plastic free del mondo ha comunque già iniziato a dare i primi frutti concreti. Già quest'anno saranno eliminate 45mila bottigliette in PET, pari a 900 chilogrammi di plastica, 15mila bicchieri, 5000 cannucce e 12mila bustine di ketchup e maionese.
Il percorso per la ski area plastic free è comunque solo la punta dell’iceberg di uno sforzo per la sostenibilità che è decisamente più ampio e che già vedeva la Val di Pejo all'avanguardia: sul fronte dell’approvvigionamento energetico, da tempo viene utilizzata solo energia rinnovabile grazie a tre piccoli impianti idroelettrici.
Per riscaldare le abitazioni, gli alberghi, gli edifici pubblici e le Terme di Pejo, inoltre, si utilizza già un moderno impianto di teleriscaldamento a cippato, alimentato con gli scarti delle lavorazioni boschive. E per innevare artificialmente le piste si sfrutta solo acqua di recupero. Per il futuro, è già in programma di sostituire con nuovi mezzi ibridi, i gatti delle nevi che ogni sera battono le piste da sci, per evitare enormi quantità di carburante fossile.