Scompare un ghiacciaio dalle Alpi e gli ambientalisti gli fanno il funerale
Oltre 200 attivisti hanno reso “omaggio” con una veglia funebre al “defunto” ghiacciaio Pizol, nel cantone di San Gallo, in Svizzera. Nel frattempo anche Legambiente terrà il suo requiem in quota, domenica 29 settembre, per tenere alta l’attenzione sui cambiamenti climatici in atto sulle Dolomiti di Brenta

SVIZZERA. Erano oltre 200 gli attivisti di varie associazioni ambientaliste che l’altro ieri sono saliti a 2700 metri di quota per celebrare una veglia funebre in memoria del ghiacciaio Pizol.
Il complesso era abbarbicato sulle Alpi elvetiche “Glaronesi” e sorgeva nel cantone svizzero di San Gallo, vicino al confine con Liechtenstein e Austria ma raggiungibile in poche ora di auto anche dal Trentino.
In questa situazione il passato è d’obbligo perché come ha spiegato, a France 24, l’attivista dell’Associazione svizzera per la tutela del clima Alessandra Digiacomi: “È andato perduto così tanto ghiaccio che, da un punto di vista scientifico, non è più un ghiacciaio”.

Come spiegato da altri attivisti il ghiacciaio del Pizol è il simbolo dei cambiamenti climatici in atto "Vogliamo attirare l'attenzione sulle conseguenze che possono avere”, affermano gli organizzatori della veglia funebre.
Proprio in questi giorni si sta tenendo a New York il summit fortemente voluto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite con l’obiettivo di fare il punto sugli sforzi messi in atto dai vari governi per ridurre le emissioni inquinanti e fermare i cambiamenti climatici. Su questo tema, oggi pomeriggio, interverrà anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte.
Ad ogni modo, il Pizol, non è stata la prima e non sarà nemmeno l’ultima vittima del riscaldamento globale, a luglio di quest’anno era toccato al ghiacciaio islandese Ok cedere il passo ai cambiamenti climatici ma secondo gli esperti molti altri giganti potrebbero perdere il loro status nei prossimi anni (QUI l'approfondimento).
L’arco alpino italiano ovviamente non è immune a questi fenomeni, anche per questo nei prossimi giorni Legambiente salirà in quota per un requiem, analogo a quello tenutosi in Svizzera, ma soprattutto per parlare dei cambiamenti climatici in atto sulle Dolomiti di Brenta e che coinvolgono i relativi ghiacciai.
L'appuntamento è fissato per domenica 29 settembre con ritrovo al parcheggio Zuffo di Trento per andare alla volta del rifugio Vallesinella. Da lì si raggiunge il Tuckett lungo il sentiero 317 per poi avviare la commemorazione. Un'iniziativa gratuita e aperta a tutti che nasce dalla collaborazione fra Legambiente e le associazioni Dislivelli e Cineambiente.