L'ultimo bosco ripariale della Valle d'Isarco rischia di essere abbattuto. Via gli alberi per fare spazio a nuovi edifici industriali
Franz Pattis, dell'associazione "Iniziativa per una Bressanone vivibile": "Faccio appello ai responsabili del comune di Bressanone, agli uffici competenti della Provincia e alla Giunta Provinciale: non approvate il cambio di destinazione di questo preziosissimo bosco ripariale in zona industriale". Il bosco è uno scrigno di biodiversità: oltre 64 specie di uccelli, tra cui alcune in via d'estinzione

BRESSANONE. I boschi ripariali sono boschi che costeggiano il corso di un fiume, o di un torrente, con il quale costituiscono un ecosistema organico. Sono boschi estremamente preziosi: per l'ecologia, per la conservazione del suolo e per la biodiversità di cui sono custodi.
Il bosco ripariale di Bressanone, l'unico rimasto lungo l'Isarco, ora rischia di scomparire. Nella zona industriale della cittadina altoatesina, infatti, si sta alacremente lavorando alla costruzione di nuovi edifici industriali. Già mezzo ettaro di bosco è stato abbattuto. Altri tre ettari verranno probabilmente abbattuti a breve.
Mentre studenti ed esperti scendono in piazza per il clima, mentre assistiamo a ripetuti e allarmanti calamità, Franz Pattis (dell'associazione "Iniziativa per una Bressanone vivibile") si chiede "se in tempi estremi per i cambiamenti climatici si possa ancora giustificare l'abbattimento dell'ultimo bosco ripariale della Valle Isarco?".
Il bosco ripariale di Bressanone è uno scrigno di biodiversità: nel bosco sono stati osservati, dagli esperti, più di 64 tipi di uccelli, tra cui anche alcune specie in via d'estinzione. Tra queste piante c'è l'unica colonia nidiata dell'airone grigio lungo l'Isarco.
"Al momento questo bosco ripariale è classificato come area tutela acqua potabile ed è provvisto anche di un pozzo profondo e l’Ufficio ecologia del paesaggio della Provincia vi ha svolto nel 2015 anche dei lavori di manutenzione.
Nel 2012 Bressanone ha ricevuto il premio Euregio per l'ambiente. "Per questo motivo mi aspetto anche una certa coerenza, altrimenti queste onorificenze non valgono neanche la carta sulla quale sono state scritte! E mentre a passo Carezza nell’ottobre 2018 tantissimi ettari di bosco sono stati abbattuti dai fortissimi venti, a Bressanone si vuole distruggere volontariamente un bosco ripariale".
"Per questo faccio appello ai responsabili del comune di Bressanone, agli uffici competenti della Provincia e alla Giunta Provinciale: non approvate il cambio di destinazione di questo preziosissimo bosco ripariale in zona industriale. Si dovrebbe, invece, dichiarare questo bosco come biotopo per proteggerlo in futuro da ogni distruzione", conclude Fattis.