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Il raduno di jeep arriva in Primiero, Tonina: ''Non ne eravamo a conoscenza''. Insorgono le opposizioni

Interrogazioni di Futura, Pd e Movimento 5 Stelle. L'assessore: ''Raccoglieremo informazioni e ne discuteremo in giunta. In montagna non si può proporre tutto''

Foto tratta da VisitTrentino
Pubblicato il - 29 aprile 2019 - 19:31

TRENTO. La sesta edizione del "Camp Jeep 2019": questo l'evento in programma dal 12 al 14 luglio a San Martino di Castrozza. Una riunione di appassionati del "Jeep owners group" che l'anno scorso si è tenuta a Spielberg in Austria e l'anno prima al Teltow Flaming Ring di Berlino (Germania) e che sul sito di VisitTrentino (qui) viene presentata come una "tre giorni emozionante, dove gli iscritti potranno testare l'intera gamma di Suv Jeep, mettere alla prova la propria Jeep nei chilometri dei percorsi off-road nell'area e accedere a tantissime attività quali concerti di musica live e animazione per i più piccoli".

 

Un evento che potrebbe richiamare alcune centinaia jeep e contro il quale si sono schierate, con diverse interrogazioni, le opposizioni in consiglio provinciale. L'assessore provinciale all'Ambiente Mario Tonina: "Non ne eravamo a conoscenza. Approfondiremo e ne parleremo venerdì in giunta".

 

Ma andiamo con ordine. Il raduno monomarca di luglio è nell'area di Ces e della Tognola, area in cui sorge anche il Parco Paneveggio-Pale di San Martino. Il tema che solleva l'evento è quello (caldo) degli eventi nella natura e in alta quota.

 

E, assieme alla pubblicità dell'evento, sono arrivate le interrogazioni dei consiglieri provinciali di Partito Democratico, Futura e Movimento 5 Stelle.

 

 All'esecutivo Alessio Manica (Pd) chiede  se "sia a conoscenza dell'evento" e se ritenga "che "il più classico dei raduni motoristici a stelle e strisce" nel cuore delle Dolomiti Unesco rappresenti un contributo alla tutela dell'ambiente e alla valorizzazione dell'identità trentina".

 

Paolo Ghezzi e Lucia Coppola scrivono: "La manifestazione doveva tenersi nel Bellunese, ma le riserve sollevate dal Comune di Colle di Belluno in merito all'opportunità di svolgere l'iniziativa su un territorio già violato dalla tempesta Vaia dello scorso ottobre ha convinto gli organizzatori a spostarsi nel Primiero. Questa zona montana pregiata, purtroppo anch'essa devastata dalla violenza della tempesta, sembra non possa godere di una tutela da parte del Comune di Primiero e degli organizzatori: ancora una volta alla logica del business si sacrifica il rispetto del territorio". Alla giunta gli esponenti di Futura chiedono "se non ritenga che una manifestazione che vedrà circa 600 jeep scorrazzare in un'area protetta vìoli l’articolo 4 del Piano del Parco Paneveggio-Pale di San Martino che vieta di provocare al suo interno rumori e suoni molesti" e "quando si concluderà la stesura delle linee guida per la regolamentazione delle manifestazioni sportive e culturali in ambito montano".

 

Affondo del M5S nell'interrogazione a firma di Filippo Degasperi e Alex Marini che parlano di "un deciso cambio di marcia rispetto alla leggerezza ed alla unicità della nostra farfalla, sulla quale avevamo puntato, su un modello Trentino come ricarica naturale, che a breve sarà preda di centinaia di motori turbodiesel e 4x4 artigliati pronti a percorrere i sentieri montani, per tre giorni a loro disposizione, seppur limitatamente al percorso strettamente inerente dell’evento, adibito a circuito privato": "Iniziative decisamente incoerenti con l’immagine che si è faticosamente costruita per assicurare qualità e valore aggiunto e che, utili a pochi nel breve periodo pagheremo a breve molto care".

 

Una prima presa di posizione della giunta provinciale arriva con le parole dell'assessore all'Ambiente Tonina che, raggiunto al telefono da ildolomiti.it, afferma: "Noi non eravamo a conoscenza dell'iniziativa, la giunta provinciale non è stata coinvolta, né il sottoscritto, né l'assessore al Turismo e nemmeno il presidente. Ora cercheremo logicamente, visto anche che ci sono le interrogazioni, di raccogliere tutte le informazioni utili".

 

"Questo (il fatto che la giunta non fosse a conoscenza del raduno, ndr) cosa significa? - prosegue Tonina - Anzitutto che non intendono farla all'interno di aree protette, del parco, perché diversamente se questo dovesse succedere dovrebbero esserci delle autorizzazioni. Da quello che mi si dice non coinvolge il parco. Il problema rimane comunque? Certamente sì. E rimane anche un'autonomia dei territori che non si può certo negare: quando non servono autorizzazioni da parte della Provincia non è che si viene informati su tutte le manifestazioni che vengono fatte sui territori. Certo è che una manifestazione di questo tipo, come primo impatto, può anche creare dei dubbi, delle riserve. Per dire: "È utile fare iniziative di questo tipo oppure no all'interno di un territorio di montagna?". Sono cose che approfondiremo. Sicuramente venerdì ne parleremo in giunta, dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie".

 

Il riferimento è agli Stati generali: "Uno dei temi è appunto "Ambiente, territorio e paesaggio". Su questo io conto e spero che, nei vari tavoli che si sono creati all'interno delle rispettive comunità, arrivino elementi, contributi in merito a cosa e come vogliamo gestire il territorio. Ero presente ieri sera alla serata dedicata alla bellezza e alla fragilità del Trento Film Festival: lo sappiamo, i territori di montagna hanno delle peculiarità belle e importanti (ad esempio parlo delle Dolomiti patrimonio dell'Unesco), ma sappiamo anche che siamo all'interno di un territorio fragile che va conservato e va gestito in un certo modo. Delle attenzioni ci devono essere".

 

"Faremo insomma una riflessione perché il problema c'è e va affrontato - prosegue l'assessore - Non si può dire: "Si arrangino i territori". Credo che siano delle politiche e delle azioni che meritano delle riflessioni".

 

L'obiettivo, ricorda l'assessore Tonina, è quello di "riattivare il tavolo" nato l'anno scorso dopo la presentazione di una mozione sugli eventi in alta quota: "Attraverso il contributo degli Stati generali della montagna io confido che per la fine di giugno si possa arrivare a presentare un documento condiviso. Con quello credo diventerà tutto un po' più facile. L'impegno c'era e ci sarà anche con questa giunta perché questi sono temi importanti e trasversali. L'ambiente può e deve essere sinonimo di sviluppo ma, per far questo, le cose vanno gestite in un certo modo. All'interno di territori sensibili e delle aree protette non si può fare quello che si vuole. Credo però che ad esempio le reti di riserve possano dare delle ulteriori opportunità che altri territori non hanno. Oggi c'è una clientela, c'è un turismo che cerca proprio questo. Cerchiamo di cogliere quest'opportunità lavorando in questa direzione. Non tutto si può proporre invece in un territorio di montagna".

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