Ciclovia del Garda, "Progetto che procede scoordinato, senza dibattito e poco sostenibile", il Comitato per la mobilità sostenibile chiede di ridiscutere il piano
Molti i punti criticati sull'andamento della costruzione della pista ciclabile che percorrerà le rive del lago di Garda. "Abbiamo ripetutamente richiesto un incontro con Fugatti ed i progettisti, non abbiamo ricevuto ancora risposta"

TRENTO. Forti perplessità sono state espresse dal Comitato per la mobilità sostenibile del Garda, costituitosi nel 2018 dall'unione di diverse realtà associazionistiche d'ambito ambientalista e culturale, riguardo alla sostenibilità del progetto di una pista ciclabile che percorre tutto il lago. Scarsità di funzionalità, sicurezza e salvaguardia dell'ambiente sarebbero le tre principali accuse rivolte agli enti promotori della ciclovia.
Il patrimonio ambientale del lago di Garda, a giudizio del Comitato già duramente alla prova “dall'insostenibile carico antropico” a cui la zona è sottoposta nel periodo estivo, rischierebbe con la pista ciclabile di venire ulteriormente minacciato. La qualità delle acque, non a caso, è stata recentemente al centro di rilevazioni che dipingono un quadro a tinte chiaro-scure (qui l'articolo).
Sono diversi i punti che preoccupano la rete d'associazioni, formata da Wwf Trentino, Italia Nostra Trento, Comitato Salvaguardia dell'Olivaia, Comitato Sviluppo Sostenibile, Amici della Terra Alto Garda e Ledro, Associazione Riccardo Pinter e Associazione Rotte Inverse. Su tutti la sostenibilità del progetto, per cui più volte è stato richiesto un incontro, mai ottenuto, al presidente della Giunta Maurizio Fugatti ed ai progettisti incaricati della cicloturistica del Garda.
Preoccupazioni da cui è nata una lettera aperta alle istituzioni interessate dal progetto, in cui non solo si espongono i motivi di criticità ma in cui si invita anche ad attenersi alle direttive ministeriali e a sottoporre al dibattito pubblico la costruzione di un'opera dal forte impatto ambientale. Un'opera che dunque, a giudizio del Comitato, dovrebbe rispettare dei requisiti come la sicurezza, la funzionalità, la compatibilità ambientale, con le aree protette ed il patrimonio storico-culturale e l'inserimento paesaggistico.
Il progetto, che complessivamente costerà 17 milioni (qui l'articolo), starebbe infatti procedendo in maniera scoordinata, in virtù della costruzione da parte dei singoli comuni di segmenti scollegati tra loro, e senza essere sottoposto a dibattito pubblico. Una situazione che, a detta del Comitato, non può “essere classificata come la ‘Ciclovia Turistica del Garda’ secondo gli standard previsti dall'ultima Direttiva del Ministero delle Infrastrutture del 2018”, e che dunque non rispetterebbe affatto gli standard progettuali.
Un esempio della scarsa attenzione all'ambiente sarebbe offerto dal tratto di Limone, su cui si sono verificati pericolosi episodi di caduta massi (qui l'articolo), dimostrazione della predilezione “dell'aspetto spettacolare della passerella in sfregio alla bellezza della sponda” rispetto all'analisi dei rischi geologici. In attesa della ripresa dei lavori (qui l'articolo), il Comitato esorta ad aprire un tavolo per discutere la sostenibilità dell'iniziativa.