Anche la Sat contro il progetto della discarica a Pilcante: ''Abbandonare l'ipotesi, il territorio è già stato fin troppo penalizzato''
La Sat di Ala scende in campo contro il progetto che prevede la realizzazione della discarica a Pilcante. Una netta e assoluta contrarietà a questa ipotesi, tanto che i satini appoggiano il neo comitato "No discarica Pilcante" che ha già raccolto oltre 800 firme contro questo piano

ALA. La Sat di Ala scende in campo contro il progetto che prevede la realizzazione della discarica a Pilcante. Una netta e assoluta contrarietà a questa ipotesi, tanto che i satini appoggiano il neo comitato "No discarica Pilcante" che ha già raccolto oltre 800 firme contro questo piano. "Problemi e criticità - spiega la Sat - che non serve ricordare in quanto sono stati ampiamente evidenziati nelle assemblee pubbliche tenute a Pilcante nei giorni scorsi e che hanno visto la massiccia partecipazione di cittadini di Ala e della Vallagarina".
L’area è quella a nord di Pilcante di Ala in zona del kartodromo. La discarica dovrebbe sorgere nelle cave in esaurimento e quindi, dopo 14 anni, dovrebbe diventare un parco pubblico o vigneto. Ma il Comitato ha avviato fin da subito una battaglia contro il progetto presentato al Via dalla ditta "Cave Pilcante sas" che prevede di colmare in 11 anni i 10 ettari scavati a valle della strada provinciale 90 con rifiuti inerti provenienti un po' da tutta la provincia: si stima una quantità di 400 mila tonnellate/anno per un totale di oltre 2 milioni di metri cubi per poi procedere alla bonifica.
Un’altra criticità sul tavolo riguarda poi il probabile aumento di traffico nell'area della discarica: si calcola che passeranno in zona da 64 a 128 camion al giorno, numeri da raddoppiare se si calcola anche il ritorno. A questo si aggiunge la presenza di una falda acquifera circa due metri sotto la superficie dove dovrebbe sorgere il sito di raccolta materiali e che poi finisce nell'Adige.
Traffico, inquinamento e controlli, sono diversi i dubbi sollevati dai cittadini tra salute, economia e paesaggio. Ora anche la Sat si schiera in modo deciso contro il progetto. "Teniamo fede ai principi statutari della società - proseguono i satini - riguardanti anche la tutela ambientale e auspichiamo che questo progetto venga accantonato o integralmente riconsiderato per non incidere ulteriormente in maniera negativa su un territorio che, nel corso del tempo, è stato ampiamente penalizzato
Il progetto di discarica, che deve essere valutato dal Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della provincia, è previsto nel piano comprensoriale fin dagli anni '90. Un'ipotesi che nessuno ha stralciati nel 2003, quando il piano rifiuti è stato aggiornato, ma anche nel 2013 nel corso dell'aggiornamento del piano cave comunale.
C'è da dire che la discarica inizialmente prevista era di inerti tra rocce e materiali da scavo, mentre ora si parla anche di metalli tossici, da acciaierie e bonifiche, oltre un certo limite, che su richiesta e dietro determinate garanzie, può essere triplicato. La Provincia si è già mossa per chiedere integrazioni e chiarimenti, mentre la Comunità di valle ha espresso parere negativo. Il Comune invece è chiamato a decidere sul progetto il prossimo agosto, quando è previsto un incontro tecnico.
I lavori per passare da cava a discarica, comunque, sarebbero divisi in sei lotti: si prevedono cinque enormi serbatoi per la raccolta del percolato. Una volta tappato il buco, poi, sarà posizionato uno strato di argilla spesso 50 centimetri come impermeabilizzante e sopra si ammasserebbe terriccio alto un metro per consentire la piantumazione di prato e arbusti, carpino bianco e tiglio, sambuco, pero selvatico e rosa canina.