Abbigliamento colorato, chiacchiere ad alta voce e prediligere il martedì e il venerdì: torna la caccia. Ecco alcune regole per evitare inconvenienti
Da domenica si è cominciato a sparare in gran parte del territorio nazionale. L'Enpa del Trentino raccomanda prudenza agli escursionisti e mette in guardia sui pericoli cui la biodiversità del nostro territorio sta andando incontro

TRENTO. Volete evitare di finire impallinati? Cominciate dal vestirvi con un abbigliamento colorato, catarifrangente se pensate di fare tardi, se siete in gruppo parlate ad alta voce e fate rumore e poi prediligete il martedì e il venerdì per le escursioni (giorni di silenzio venatorio). Domenica 1 settembre - e non la terza domenica del mese, come da consuetudine - si è aperta, in molte regioni d'Italia, la stagione venatoria e l'Enpa del Trentino lancia un piccolo vademecum di buoni comportamenti e regole da rispettare per evitare spiacevoli incontri con le doppiette.
La caccia, infatti, come noto provoca importanti ripercussioni sulla fauna selvatica, e non solo. Molte specie, soprattutto volatili, sono in forte declino, complici cambiamento climatico e deterioramento ambientale. La biodiversità del nostro territorio è sempre più a rischio. In questo periodo, inoltre, sono molti i piccoli che ancora dipendono dai genitori. Molti i giovani animali ancora immaturi. E poi, ovviamente, ci siamo noi. Secondo l'Osservatorio dell'Associazione Vittime della Caccia quella del 2018 è stata una stagione venatoria critica. Sedici morti il bilancio. A questi si aggiungono 49 feriti, tra cui due bambini. L'anno precedente era andata pure peggio: 30 morti e 84 feriti. Gli incidenti sono spesso dovuti ad imperizia, imprudenza e, talvolta, a consapevoli violazioni.
La pratica venatoria è regolata dalla legge n. 157 dell'11 febbraio 1992. Alcuni dati: la caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti a posto di lavoro; 150 metri da strade e ferrovie; 100 metri da mandrie e bestiame al pascolo. È vietato l'uso di reti, trappole, tagliole, vischio, esche e bocconi avvelenati, lacci, archetti, balestre, gabbie, trappole. Sono previsti due giorni alla settimana (martedì e venerdì) di silenzio venatorio. L'art. 703 del codice penale, inoltre, condanna l'uso di armi da fuoco in luoghi abitati, o nelle loro adiacenze, o lungo pubbliche vie. Queste alcune delle prescrizioni vigenti.
In occasione dell'apertura della stagione 2019, l'Enpa del Trentino, tramite la voce della presidente Ivana Sandri, ha diffuso una nota per "ricordare agli escursionisti, ai fungaioli, a tutti coloro che vorrebbero avere il diritto di frequentare la montagna senza il pericolo di venir proditoriamente impallinati, alcune norme di sicurezza". Prediligere un abbigliamento colorato, innanzitutto. Rendersi visibili, nel bosco, evita pericolosi equivoci. I cacciatori, inoltre, possono sparare da un'ora prima dell'alba fino ad un'ora dopo il tramonto. In condizioni di scarsissima visibilità, dunque (aggravata dal folto della vegetazione). Se si pensa di attardarsi nel bosco, sarebbe quindi meglio dotarsi di un giubbotto con bande catarifrangenti. Se ci si muove in coppia o in gruppo, invece, è sempre bene chiacchierare per evitare i colpi alla cieca che, talvolta, vengono esplosi al solo fruscio di foglie. Da ultimo va ricordato che, qualora si dovesse assistere alla violazione delle norme sopra citate, questa potrà essere segnalata sia alle forze dell'ordine sia al corpo forestale trentino.
L'apertura della stagione venatoria pone, dunque, non pochi problemi. Si tratta, in fin dei conti, di una delicata ma irrinunciabile partita tra diritti e doveri, giocata sulla pelle dell'ambiente e di chi, quest'ambiente, lo abita. "L'ambiente naturale - conclude Sandri - è patrimonio comune, come la fauna selvatica e la biodiversità: difendiamoli e difendiamo il nostro diritto a goderne in pieno rispetto e in sicurezza".