Lupi, il mondo ribaltato: ieri era il Trentino a difenderli e il Veneto attaccava. Ora è Zaia a dire ''no'' agli abbattimenti
La Lega per la difesa del cane ringrazia il governatore leghista perché ha bloccato la proposta di legge della sua stessa maggioranza costruita sull'esempio della norma del Trentino e dell'Alto Adige. Pensare che il 19 luglio 2017 le cose andavano all'opposto

TRENTO. ''Grazie al presidente Zaia e alla nuova linea adottata dal ministro Costa a tutela della fauna selvatica e della biodiversità''. Così la Lega nazionale per la difesa del cane sulla decisione del presidente della regione Veneto di non dare l'ok alla proposta di legge in stile ''Provincia di Trento e Provincia di Bolzano'' sulla gestione autonoma del lupo con possibilità di abbattimento. Una decisione che ha fatto senza dubbio discutere e che ha ribaltato il mondo.
Esattamente un anno fa, infatti, era il 19 luglio 2017, era Zaia che approvava il "recesso dal progetto WolfAlps" e una serie di misure molto stringenti, dal prelievo, alla cattura,passando all'imprigionamento e alla 'deportazione' da una zona all'altra degli esemplari ritenuti "di troppo". Ed erano Dallapiccola e i nostri amministratori a ricordare come quelle norme erano probabilmente illegittime e andavano a contrastare con le regole nazionali ed europee (QUI L'ARTICOLO DI UN ANNO FA). Oggi sono Dallapiccola e gli amministratori provinciali del Trentino Alto Adige ad approvare norme per ''combattere'' il lupo, sentendosi dire dallo stesso ministro Costa che queste norme saranno impugnate davanti alla Corte Costituzionale, mentre è Zaia a fare il ''pompiere'' e a smorzare spinte anti-lupo.
Insomma un anno fa era il Veneto ad usare i lupi come strumento elettorale e il Trentino si comportava in maniera ''responsabile''. Oggi è il Trentino a voler cambiare le regole mentre Zaia si trasforma in paladino di questi straordinari animali. Va detto che il presidente della regione Veneto non ha mai parlato di sparare ai lupi, anzi lo ha sempre ribadito anche quando chiedeva regole più stringenti: ''Ai lupi non si spara'' e in questo anche la Lega del Cane gli riconosce una certa coerenza.
"Nei giorni scorsi alcuni consiglieri regionali del Veneto hanno presentato una proposta di legge sulle misure di prevenzione e intervento sui grandi carnivori - spiega la Lndc Animal Protection - di fatto una norma che vuole introdurre la possibilità di uccidere lupi e orsi considerati, a torto o ragione, pericolosi. La proposta però non è stata ben vista dal presidente Luca Zaia che si è rifiutato di firmarla, benché presentata dalla sua stessa maggioranza".
"Apprezziamo molto questa presa di posizione del presidente della regione Veneto, che rappresenta un vero gesto di civiltà e rispetto per la natura e gli animali", commenta Piera Rosati presidente Lndc Animal Protection. "La previsione di abbattere lupi e orsi su iniziativa locale è assolutamente incostituzionale e questa legge sarebbe stata sicuramente oggetto di impugnazione da parte del ministro dell’ambiente, come quella approvata dalle Province di Trento e Bolzano".
"Finalmente abbiamo un ministro dell’ambiente che si schiera apertamente contro il bracconaggio e che rivendica il ruolo centrale dello Stato nella gestione della fauna selvatica, ricordando che ci sono metodi ecologici per gestire la convivenza con i grandi carnivori. Il ministro Costa ha già annunciato che riproporrà il Piano Lupo alla Conferenza Stato-Regioni, debitamente ripulito dalle previsioni di abbattimento per le quali avevamo protestato con forza l’anno scorso, che conterrà le giuste strategie e azioni per garantire la coesistenza tra uomo e fauna selvatica, tutelando l’uno e l’altra", conclude Rosati.