L'orso sbrana un vitello nonostante i recinti elettrificati? Altra fake news smentita dal servizio grandi carnivori
Continua sui giornali la pubblicazione di articoli di aggressioni di lupi e orsi. Qualche giorno fa vi abbiamo riportato il caso delle capre sbranate a Cavalese (in realtà da cani selvatici). Domenica l'Adige ha pubblicato ben due articoli: ecco cosa ha replicato il Servizio Grandi Carnivori della Pat

TRENTO. Continua martellante la campagna contro orso e lupo sugli organi si stampa e questa volta è lo stesso servizio Grandi carnivori della Provincia di Trento a dover far chiarezza su quanto apparso sul giornale l'Adige domenica 17 giugno addirittura in due articoli diversi.
Il primo aveva questo titolo: "L'orso di notte sbrana un vitello"; sottotitolo: "Incursione in val di Breguzzo razzia nonostante il recinto". E nel testo si sottolineava come "l'orso - incurante del recinto elettrificato - lo ha letteralmente dilaniato" e, ancora, si dà voce al presidente giudicariese dell'Associazione allevatori che dice ''partiamo da un presupposto: i recinti nel pascolo non servono a niente. E comunque, così come ci viene chiesto di farli sono improponibili per noi allevatori: troppo costosi".
Il secondo è riferito alla zona della Vallagarina e ha questo titolo: "Cornè, capriolo sbranato. I resti nell'orto tra le case"; sottotitolo: "Rabbia e paura: dopo l'orso, ora si teme il lupo'' e nel testo si legge che ''Dopo il ritrovamento di ieri, ad esempio, è stato richiesto l'intervento dei forestali. Il loro occhio esperto sull'animale sbranato avrebbe potuto aiutare i residenti a capire. A rassicurarli nel caso in cui la predazione non sia opera dai grandi carnivori che sono tornati a popolare le nostre montagne. Ma il sopralluogo e quindi il confronto con i forestali, ieri, è stato rinviato. Se ne riparlerà forse la prossima settimana. Per questo a Cornè crescono rabbia e paura".
Ebbene ecco il comunicato integrale del servizio Grandi Carnivori della Pat (QUI LA FONTE).
"In relazione ai due articoli relativi all’orso comparsi sul giornale Adige nell’edizione di domenica 17 giugno 2018, preme puntualizzare un paio di aspetti rilevanti: il vitello predato in val di Breguzzo non era “protetto da un recinto elettrificato” bensì contenuto da un singolo filo privo di corrente; dunque riportare che ciò dimostra come le recinzioni elettrificate, in uso in tutta Europa, non funzionino, fornisce ai lettori un’informazione sbagliata.
A seguito della presunta recente presenza dell’orso a Cornè di Brentonico non risultano richieste di informazioni o di sopralluoghi al personale forestale, né a quello di zona né a quello reperibile. Si ribadisce che in tutti i casi in cui vi siano richieste in tal senso il Servizio Foreste fa il possibile per informare ed accertare tempestivamente eventuali presenze di orso o lupo".
Insomma un colpo alle recinzioni elettrificate e uno al servizio forestale ma in entrambi i casi la smentita è arrivata a livello ufficiale. Intanto la legge Dallapiccola - Rossi che permetterebbe l'abbattimento dei grandi carnivori va avanti con il beneplacito di cacciatori e allevatori e la contrarietà di esperti e associazioni animaliste e ambientaliste. Convivere con i grandi carnivori si può ma servono i recinti elettrificati e i cani da guardiana. Non ci sono alternative. E nel frattempo le predazioni continueranno, se gli animali da pascolo non saranno protetti in nessun modo. E un filo non può bastare gli allevatori dovrebbero tentare di fare un passo in più.