Ippocastani ingialliti e foglie sui marciapiedi. In viale Verona è in azione un parassita, la Tignola Defogliatrice
Passeggiando da Ponte dei Cavalleggeri verso il centro cittadino sembra già che si arrivato l'autunno. In realtà si tratta di un parassita specifico dell’ippocastano, comune in tutta Europa, che quest'anno ha trovato condizioni climatiche perfette ed è giunto al terzo ciclo riproduttivo

TRENTO. Passeggiando all’ombra degli ippocastani in viale Verona si respira una precoce atmosfera autunnale: la chioma dei grandi alberi ornamentali è infatti colorata del tipico arancione che precede la caduta delle foglie verso ottobre: caduta che, però, sembra essere stata di molto anticipata visto il tappeto di foglie che già adesso ricopre il marciapiede.

Questa caduta precoce, secondo Costantino Bonomi, botanico e conservatore responsabile del Muse, è da imputarsi alla Tignola Defogliatrice (Cameraria ohridella) che quest'anno ha trovato delle condizioni climatiche particolarmente favorevoli per riprodursi. Stiamo parlando di un parassita specifico dell’ippocastano comune in tutta Europa che depone le uova sulla superficie delle foglie e, allo stadio larvale, si nutre della lamina fogliare di quest’albero.
Il problema si manifesta solitamente al secondo ciclo, alla seconda generazione di queste larve, poiché durante il primo ciclo il parassita tende a nutrirsi delle foglie d’ombra alla base dell’albero, mentre la seconda generazione inizia ad attaccare le foglie della chioma maggiormente visibili causandone dapprima l’insecchirsi delle venature e poi la caduta definitiva della foglia.
La Tignola Defogliatrice arriva a riprodursi fino a tre volte durante una stagione ottimale e l’ultimo ciclo può defogliare totalmente l’albero. Nonostante ciò però l’ippocastano non arriva a deperire e il parassita ne causa solo una filoptosi anticipata a cui può seguire una ricrescita delle foglie in settembre se il clima è particolarmente favorevole o, più probabilmente, la continuazione naturale della fenologia della pianta che quindi rimarrà spoglia per l'autunno e l'inverno e rimetterà le foglie in primavera.
''La Cameraria ohridella è un insetto monofago che colpisce solamente l'Ippocastano - così parla Costantino Bonomi - ma, nonostante sia comunemente conosciuto e vi siano rimedi chimici disinfestanti, spesso il rapporto prezzo-risultato è sfavorevole e perciò si preferisce far indebolire l’albero che in ogni caso non muore. Una soluzione alternativa futura a questo problema potrebbe essere eliminare le monoculture per favorire una maggiore diversità che andrà a contrastare la diffusione del parassita con un rimedio naturale".