Estinto da cinque secoli, ritorna il castoro. La sensazionale scoperta nelle foreste di Tarvisio
Prima le analisi di alcuni tronchi erosi e poi le immagini e i video hanno consentito di confermare la presenza di almeno un castoro che si suppone abbia risalito l’Orrido dello Slizza fino alle foreste friulane
TARVISIO. Il castoro in Italia sembrava essersi estinto definitivamente nel XVI secolo, gli ultimi avvistamenti in pianura Padana risalgono alla metà del 1500. Nei giorni scorsi, però, è stata fatta una scoperta davvero eccezionale. Il famoso roditore ha deciso di fare ritorno ed è stato avvistato nel nord-est, nelle foreste di Tarvisio.
Per capire bene la sua storia dobbiamo fare un passo indietro. La sua estinzione in gran parte dell’Europa fu da una parte dovuta all’utilizzo delle sue carni e delle sue pelli, dall’altra all’elevato valore del castoreum, un olio prodotto dalle sue ghiandole che veniva utilizzato nell’industria dei profumi, e si riteneva avesse anche proprietà medicamentose.
Il suo ruolo in natura è molto importante perchè è in grado di incrementare notevolmente la biodiversità delle aste fluviali che frequenta, grazie a sistemi di dighe che creano piccoli bacini e ristagni d’acqua particolarmente ricchi di vita.
Ed è proprio questa una delle ragioni che ha portato l’uomo ad avviare degli interventi per reintrodurre il castoro in molti paesi europei. Queste iniziative lo hanno riportato a qualche chilometro dall’Italia, sia in Svizzera (Canton Ticino), sia in Austria (Carinzia, Valle del Gail), dove la specie è stata reintrodotta tra gli anni ’70 e ’90 . In Slovenia il castoro è tornato nel 1999 grazie all’espansione naturale di popolazioni reintrodotte in Croazia, ma la sua presenza sembrava essere ancora relativamente lontana dai confini italo-sloveni.
Tutto questo ci ha portato ai giorni nostri. “Tutto è iniziato alla fine di ottobre – ci spiega Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine – quando sono state fatte delle osservazioni temporanee da parte di un cacciatore e di un forestale che hanno visto della particolari erosioni su un tronco”
A metà di novembre Daniele Vuerich, della stazione del Corpo Forestale di Pontebba, ha ripreso l’immagine di un salice profondamente scortecciato. “Era una foto molto ravvicinata – ci ha spiega Lapini – e non si capiva bene perché poteva sembrare un danno da ungulato”.
Per questo si è allora deciso di approfondire e di chiedere a Renato Pontarini del Progetto Lince Italia di compiere alcune verifiche che hanno permesso di appurare come le erosioni che era state osservate su alcuni tronchi erano attribuibili al castoro. “Successivamente abbiamo fatto ulteriori verifiche – racconta Luca Lapini – che hanno consentito di confermare la presenza di almeno un castoro nel comune di Tarvisio. Segni della sua attività si trovano in almeno 6-7 km di aste fluviali della zona, indicando chiaramente la sua provenienza austriaca”.

Da tempo le popolazioni di castoro, reintrodotto in altre zone d'Europa, erano tenute sotto controllo soprattutto in Carinzia, ma nulla fino ad oggi aveva fatto supporre che la specie avesse risalito l’Orrido dello Slizza fino a Tarvisio.
Il Castoro europeo Castor fiber è protetto dalla Direttiva Habitat 92/43 CEE, che lo elenca con lo stesso pregio conservazionistico della lontra. “Oggi nei fiumi di Tarvisio convivono lontre e castori. Un primato nell’ambito italiano – conclude Lapini - che dimostra ancora una volta l’assoluta unicità di queste terre di confine”.