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Api, l'Ue vieta l'utilizzo dei tre pesticidi killer. La natura ringrazia

Anche l'Italia ha votato per la messa al bando dell'imidacloprid, il clothianidin e il thiamethoxam. Contrari solo Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca

Pubblicato il - 27 aprile 2018 - 17:20

TRENTO. Vietati i tre insetticidi considerati dannosi per le api. Il popolo si era espresso e in due giorni erano state raccolte circa 5 milioni di firme su Avaz. Oggi l'Unione Europea ha votato per la messa al bando permanente per i tre neonicotinoidi più utilizzati al mondo: l'imidacloprid, il clothianidin e il thiamethoxam. Rimane consentito il loro utilizzo solo all’interno di serre permanenti (ma questo non dovrebbe toccare le api).

 

Anche l’Italia ha votato per la messa al bando assieme ad altri 15 Paesi. Oltre all’Italia, i Paesi che hanno votato a favore del divieto sono Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta e rappresentano il 76,1% della popolazione dell’Ue. Quattro i Paesi contrari al divieto: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca. Otto gli astenuti: Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania.

 

In particolare dell'imidacloprid si era occupato anche il centro del CiMec di Trento che ha dimostrato come sia decisivo nel far perdere l'orientamento e l'olfatto (agendo direttamente sul sistema nervoso) alle api causando loro danni gravissimi.

 

Su Avaz era stata lanciata la petizione internazionale, il 25 aprile. Questo il testo: "Vi chiediamo di vietare immediatamente l'uso dei pesticidi neonicotinoidi. La drastica diminuzione delle colonie di api rischia di mettere in pericolo la nostra intera catena alimentare. Se prenderete provvedimenti urgenti con precauzione ora, potremmo salvare le api dall'estinzione. In tutto il mondo le api continuano a morire a miliardi. Ma tra 48 ore l'UE potrebbe vietare completamente i pesticidi che le stanno uccidendo. Sia gli scienziati che le associazioni di agricoltori chiedono il divieto, i cittadini lo sostengono in massa, e già 12 paesi hanno annunciato che voteranno a favore - ma non l'Italia. Servono altri 4 paesi per vincere la votazione di venerdì, e se l'Ue fa il primo passo possiamo spingere il resto del mondo a seguire il suo esempio".

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