Abbattere lupi e orsi? La Lav alla Pat: ''Se passa la norma i danni li pagherà chi l'ha votata. Durnwalder docet"
Dopo la sentenza storica della Corte dei Conti d'Appello che ha condannato il presidente della provincia di Bolzano ora i rischi per gli amministratori trentini che approveranno il disegno di legge 230 si fanno concreti. La Lav: ''I ricorsi sarebbero automatici"

TRENTO. Che la condanna dell'ex presidente della Presidente della Provincia di Bolzano avrebbe avuto delle ripercussioni anche in Trentino lo avevamo scritto subito. Centinaia di decreti emessi in deroga a leggi nazionali ed europee che avevano, negli anni, permesso l'abbattimento di migliaia di animali selvatici, sono stati ritenuti illegittimi dalla Corte dei Conti d'Appello che ha riconosciuto un danno erariale di oltre 1 milione di euro all'ex presidente e al suo dirigente provinciale dell'ufficio caccia e pesca.
E il rischio che le affinità con l'annunciato disegno di legge 230 dell'assessore Dallapiccola e del presidente Ugo Rossi, sulla possibilità di uccidere lupi e orsi ''autonomamente'' (dopo che tra l'altro il ministero dell'ambiente ha sempre risposto picche negli anni), siano tante è molto evidente. La pensa così anche la Lav che ha scritto ai membri della Terza commissione permanente del Consiglio Provinciale (che si sta occupando della questione) e la richiesta è chiara: rigettare nella sua interezza l'annunciata norma.
Numerose sono state le argomentazioni di merito sollevate nelle scorse settimane dalla Lav e da altre associazioni, per le quali è dannoso sia eticamente che scientificamente dare il via libera alle uccisioni di orsi e lupi, mentre è importante concentrarsi sulla diffusione delle misure di prevenzione che funzionano ma che ad oggi, di fatto, vengono trascurate. "La lettera si pone il duplice obiettivo - dichiara Simone Stefani, responsabile della sede trentina della LAV - di ricordare ai consiglieri le numerosissime motivazioni scientifiche (QUI ALCUNE CHE AVEVAMO ANALIZZATO NOI) per cui è assurdo votare a favore di questo scellerato ddl e delle conseguenze in termini di responsabilità che lo stesso apporterebbe proprio nei confronti dei Consiglieri che lo voteranno".
"Sono molte", continua Stefani "le evidenze che fanno precipitare il ddl nel girone dell'illegittimità, esponendolo non solo ad un ricorso certo del nuovo ministro dell'ambiente Sergio Costa e quindi del Governo, ma anche all'apertura di una procedura d'infrazione per violazione della direttiva Habitat. Ed i danni erariali di questa illegittimità, ricadranno in toto sugli amministratori che l'hanno scritta, voluta e votata. La sentenza della Corte dei Conti contro Alois Durnwalder docet".