A "Le Lochere" di Levico è strage di rospi e rane. Lav e Wwf: "In una notte salvati 339 esemplari ma 115 sono stati uccisi"
In questi giorni si risvegliano dal letargo molti anfibi e dai boschi si dirigono verso stagni e acquitrini. Attraversando, però, per pochi metri una strada finiscono per essere investiti uno dietro l'altro. Si chiedono interventi come a Loppio

LEVICO TERME. In una notte sono stati salvati 339 esemplari tra rane e rospi mentre 115 sono stati uccisi. Siamo a Levico in località "Le Lochere" e in questi giorni si assiste al risveglio dal letargo invernale di molti anfibi che si dirigono in massa verso stagni e acquitrini prevalentemente negli orari notturni. Il problema è che non essendoci barriere in grado di convogliarli in sicurezza verso gli specchi d'acqua o sottopassi che li mettano al sicuro dall'attraversamento delle strade di fatto ogni notte si assiste a una vera e propria strage da parte della automobili.
Lo segnalano la Lav e il Wwf che ribadiscono quanto sia "urgente porre in essere una soluzione strutturale, istituendo in tale area una riserva naturale messa in comunicazione con la peraltro vicinissima Inghiaie, tramite sottopassi e barriere in grado di convogliare chi non ha alcun mezzo per difendersi verso luoghi sicuri, lontano dalla violenza delle strade". "Nonostante i ripetuti appelli - proseguono le due associazioni - che negli anni si sono susseguiti, la località 'Le Lochere' continua a mietere vittime: raramente vengono notate, certamente non dagli automobilisti lanciati come siluri. Si tratta di centinaia di anfibi, rospi e rane che con metodica puntualità vengono massacrati dalla fretta degli autoveicoli, nel loro percorso di andata dai luoghi di risveglio dal letargo invernale verso stagni ed acquitrini: animali piccoli ed indifesi, con abitudini prevalentemente notturne".
Lav e Wwf lanciano, in attesa di soluzioni strutturali prese a livello amministrativo (come per altro già intraprese nei pressi del lago di Loppio) anche un accorato appello agli automobilisti, affinché nel tratto di strada procedano con prudenza e pazienza, arrivando anche a fermarsi per evitare gli animali che attraversano. "La difesa della fauna selvatica deve essere prioritaria - concludono le due associazioni ambientaliste - da parte di amministrazioni e cittadini: oltre all'indiscusso valore di ogni singola vita, è infatti essenziale per migliorare la qualità dell'ambiente in cui viviamo noi ed in cui vivranno le generazioni future".