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8 aziende trentine aprono alla convivenza con il lupo. La difesa passa dai cani da guardiana. Accordo con Almo Nature per nutrirli

Si sono unite nell'Associazione per la Difesa del Patrimonio Zootecnico dai Grandi Predatori e stanno cambiando il modo di fare allevamento e pastorizia vista la presenza del predatore. Bruno Viola: "Senza cani da guardiania è impossibile avere dei risultati soddisfacenti"

Pubblicato il - 28 giugno 2018 - 18:35

TRENTO. Mentre c'è chi vorrebbe sparare a vista e chi passa il tempo a lamentarsi ma non fa nulla per cambiare gridando allo scandalo quando una pecora, mal difesa, o un qualsiasi animale anche selvatico, viene ucciso dal lupo, 8 aziende agricole trentine si stanno organizzando per affrontare con intelligenza la situazione. Si sono, infatti, unite nell’Associazione per la Difesa del Patrimonio Zootecnico dai Grandi Predatori (Adgp), realtà del territorio nata per valorizzare e divulgare il lavoro svolto dagli allevatori nel campo della prevenzione dai grandi predatori, hanno siglato un accordo con l'azienda Almo Nature, che produce alimenti per animali.

 

In cosa consiste questo accordo? Il progetto europeo “Farmers&Predators” è composto da due azioni :“Reduce The Conflict” e “A Possible Alliance” e ha come fine armonizzare il rapporto tra natura selvatica e allevatori, cosicché la biodiversità diventi un’occasione per migliorare la qualità della vita. L’accordo stretto tra le due realtà si pone un duplice obiettivo: salvaguardare il patrimonio zootecnico in particolare il lupo e al tempo stesso tutelare gli allevatori dagli attacchi del predatore attraverso fondamentali opere di prevenzione.

 

 

 

"Il lupo non è cattivo, è furbo - spiega Bruno Viola presidente dell'Adgp -. Una buona soluzione è studiarlo per capire i suoi comportamenti e prevenire il più possibile i suoi attacchi. Piangere non serve, bisogna accettare di gestire il bestiame in maniera differente dal passato e valorizzare il lavoro del pastore che, con il prezioso aiuto dei cani da conduzione e soprattutto da guardiania, affiancati da adeguate recinzioni per il ricovero degli animali, gioca un ruolo fondamentale in questo difficile conflitto. Senza cani da guardiania è impossibile avere dei risultati soddisfacenti”.

 

Insomma, quello che il Dolomiti va dicendo da tempo: cinquanta lupi non mettono in ginocchio una regione (perché alla fine in Alto Adige ancora non ci sono gruppi stanziali) se allevatori e agricoltori sono capaci di attrezzarsi. Sui giornali continuano ad apparire immagini strazianti di animali uccisi e mangiati dal lupo (quando non si tratta di cani selvatici e viene comunque accusato il lupo come accaduto a Cavalese) ma a fare notizia dovrebbero essere i pastori e allevatori che ancora non si sono attrezzati per difendere i loro greggi e i loro pascoli e non un naturale attacco di un predatore, che di carne si nutre. Il problema è culturale prima ancora che pratico.

 

Cani da guardiana e allevatori trentini

Lo hanno ben capito le 8 aziende agricole trentine associate Adgp che hanno aderito all’iniziativa e che grazie all’accordo e alla donazione di Almo Nature beneficeranno del mantenimento alimentare gratuito dei cani da guardiania impiegati a difesa del gregge: l’Agriturismo Malga Riondera di Ala, Azienda Agricola Viola Bruno a Predaia, l’Agriturismo Maso Pertener a Comano Terme, l’Azienda Maso Eden a Vigo Cavedine, l’Azienda Agricola Paolo Chistè e l’Azienda Agricola Grosselli Lino a Madruzzo, l’Azienda Agricola Zanoni Ivan a Cloz e l’Agritur Maso Lena a Predazzo.

 

 

 

Le attività agricole ospitano 26 cani da guardia, adulti e cuccioli, tra cui 25 pastori maremmani abruzzesi e 1 San Bernardo. I grandi cani bianchi sorvegliano e difendono le greggi di pecore e vacche, mentre “il gigante delle Alpi”, dato il suo essere molto territoriale, protegge il vigneto e salva il raccolto. A tutti i cani da pastore è assicurato il mantenimento alimentare gratuito grazie all’azione “Reduce the Conflict” dell'azienda di produzione di alimenti per animali: circa 500 grammi di pappa al giorno per ciascun cane per tutto il 2018, con forniture a cadenza quadrimestrale, per un totale di 1.620 chili di alimento secco

 

La collaborazione prevede che gli allevatori non intraprendano alcun atto di ostilità nei confronti dei predatori e che i cani siano tenuti e addestrati con rispetto. Tra l’uomo e l’animale esiste un partenariato preciso dove il cane, svolgendo un ruolo di alleato fedele, merita un trattamento e cure conseguenti.

 

"Il lupo c’è ed è un elemento fondamentale dell’ecosistema. L’unica vera soluzione è quella di organizzarsi per potersi difendere al meglio, nel pieno rispetto della natura e della biodiversità – spiega Camila Arza Garcia, responsabile del progetto Farmers&Predators di Almo Nature –. Ci schieriamo dalla parte del lupo e sosteniamo tutti quegli allevatori che scelgono la via della prevenzione. Supporteremo la produzione alimentare, di qualità certificata, di tutti gli allevatori che si impegneranno a non uccidere i predatori perché questa non sarà mai la soluzione alle difficoltà economiche del lavoro".

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