Passo Sella chiuso, lo studio dell'Eurac: "Un successo, soddisfatti il 97% dei turisti". Il Comitato: "Un flop. Se lo chiedete a chi c'era come deve rispondervi?"
Le Province di Trento e Bolzano hanno commissionato lo studio all'ente altoatesino che ha definito positive le 380 persone per evento e i 2.800 passaggi totali nei giorni di chiusura del passo. In realtà sono numeri che confermano la scarsa affluenza e che si prestano a valutazioni anche opposte

BOLZANO. In media 2.600 persone al giorno. E' questo il dato elaborato da Eurac Research dei visitatori di Passo Sella durante i giorni di chiusura al traffico. Un dato letto in positivo dall'ente di ricerca che ha svolto il monitoraggio su incarico delle Province di Trento e Bolzano (insomma coloro che hanno promosso l'iniziativa). Un dato, che, al contrario, non può che essere letto in senso negativo dagli operatori della zona, abituati a ben altri numeri giornalieri ("a passo aperto le Province hanno stimato 2.000 veicoli che rappresentano circa 5.000 persone per versante", spiegava Osvaldo Finazzer a il Dolomiti.it). Insomma il calo è stato evidente.
Se poi si aggiunge il dato sugli eventi, sempre analizzato da Eurach che ha fissato in 380 il numero medio di persone che hanno partecipato ad incontri che sarebbero dovuti essere di sicuro richiamo (da quello con Reinhold Messner a quello con gli sportivi Isolde Kostner, Peter Runggaldier, Maurizio Fondriest e Francesco Moser, per arrivare alla musica dei "Ganes", allo spettacolo teatrale Aneta e ai piatti degli chef stellati). Se poi a fare media è stato anche inserito l'appuntamento del 2 agosto de "I Suoni delle Dolomiti" con i "The Astounding Eyes of Rita" che, quello sì, ha portato tante persone in quota (per stessa ammissione dei membri del Comitato, "perché i Suoni delle Dolomiti vivono di vita propria", e ciò è documentato anche dalle foto) si capisce che agli altri eventi le cose non devono essere andate per il meglio.
Ed evidentemente questi numeri non erano quelli che si aspettavano anche le due Province visto l'imponente parco autobus che era stato messo a disposizione degli eventuali turisti (mezzi che facevano avanti e indietro senza sosta e sempre mezzi vuoti). E anche qui, da Eurac, viene letto con favore il dato che il 50% degli intervistati ha dichiarato di essere salito in autobus contro il 6% nel 2014 senza limitazioni di traffico. "Il numero di obliterazioni è più che triplicato rispetto all'anno precedente", scrive Eurac. E viene da dire: ci mancherebbe altro, con la chiusura del traffico agli altri veicoli. "Prima non ci saliva praticamente nessuno - commenta Osvaldo Finazzer -. Quando vieni costretto, ovviamente il numero aumenta. E allora bisogna riflettere se il 50 % in più di praticamente nulla va considerato tanto o poco?".
L'Eurach comincia così la sua analisi: "Il primo test di limitazione del traffico per un’esperienza delle Dolomiti all’insegna della sostenibilità ha dato esiti positivi. Con il progetto #dolomitesvives ha preso il via una nuova era per i passi ladini. Ogni mercoledì di luglio e agosto la strada di passo Sella è stata chiusa ai veicoli a motore, e la circolazione era consentita solo ai mezzi a trazione elettrica, alle biciclette e ai pedoni nonché agli autobus del servizio pubblico. Per verificare come la chiusura del passo abbia inciso su turismo, quotidianità dei residenti e attività economiche i ricercatori di Eurac Research hanno svolto un monitoraggio con questionari qualitativi (440 questionari distribuiti a turisti e una trentina di video-interviste a imprenditori, popolazione locale e ospiti durante le giornate dell’azione), mentre l’Agenzia provinciale per l’ambiente ha eseguito un controllo dettagliato dei valori relativi al rumore".
"L’iniziativa della limitazione del traffico - si prosegue - è stata accolta dai turisti con grande entusiasmo. Il 97% è infatti soddisfatto o molto soddisfatto della propria esperienza sul passo e il 67% valuterebbe come un’ottima idea l’estensione della limitazione a tutti i passi del Sellaronda. Il gradimento rispetto all’esperienza sul passo è mostrato sia dai turisti al corrente delle iniziative collaterali (3 su 10), sia dai turisti informati soltanto sulla limitazione del traffico (6 su 10). I residenti hanno apprezzato il valore dell’iniziativa nell’ottica della sostenibilità, consapevoli dei forti impatti della congestione e del rumore sul passo, evidenziando però, problemi per gli spostamenti tra le valli". Ma anche qui viene da dire, e ci mancherebbe altro. Se si chiede a chi mangia la cioccolata se gli piace la cioccolata è facile ottenere il 100% di "mi piace". "E’ chiaro che se intervisto un ciclista o un pedone che è salito al Sella appositamente nei mercoledì - aggiunge Finazzer - questo si dichiarerà “soddisfatto” al 97%. Per forza. E’ andato a ricercare proprio quel tipo di fruibilità".
"Gli operatori economici - continua l'analisi - sul passo si mostrano invece tendenzialmente contrari ed evidenziano le perdite subite di mercoledì, anche se in alcuni casi ne riconoscono il carattere innovativo e coraggioso e la compensazione dei flussi durante altri giorni della settimana (di martedì e giovedì), mostrandosi disposti a fare delle proposte migliorative". E quindi la conclusione: "L’eccellente giudizio dei visitatori, unito ad una limitata accettazione degli operatori economici e dei residenti, denota come questa iniziativa sperimentale sia stata positiva. Per farla diventare una iniziativa di pieno successo da perfezionare organizzazione e comunicazione coinvolgendo gli operatori turistici sul passo e nelle valli interessate e migliorare la gestione dei "gates" dalla Val Gardena e dalla val di Fassa fornendo più informazioni sulle esperienze al passo elevandone l'attrattività".
Della serie, comunque vada dovrà essere un successo. Per qualcuno lo è stato davvero, per molti altri no. Il prossimo anno si spera che le cose vadano meglio ma per riuscirci sarebbe raccomandabile ripartire proprio dalle critiche dei secondi più che dagli applausi dei primi.