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20/12/2022 - 21:12

IL VIDEO. Golino, una Lila adulta nella serie La vita bugiarda degli adulti

Roma, 20 dic. (askanews) - La Napoli di Elena Ferrante torna nella serie tratta dal suo ultimo romanzo, "La vita bugiarda degli adulti", su Netflix dal 4 gennaio. Sei episodi, diretti da Edoardo De Angelis, in cui si sviluppano le storie di tanti personaggi. Protagonista Giovanna, adolescente negli anni Novanta, che esce dalla vita ovattata e borghese della sua famiglia e incontra l'altra Napoli, quella sporca, povera ma viva, vera, libera, grazie alla zia Vittoria, interpretata da Valeria Golino, che racconta:"Che cosa mi è piaciuto di lei è proprio questa caparbia vitalità, anche contro tutti, nonostante tutti, nonostante le circostanze. Lei ha proprio una specie di vitalismo aggressivo rispetto a tutto quello che fa, è molto disubbidiente, come ho detto. Ho pensato, questa è come fosse Lila, una possibile Lila da grande.Mi è sembrato come un proseguimento della poetica della Ferrante su questo femminile non necessariamente accomodante o edificante, e questo mi è piaciuto molto".Giovanna è interpretata dall'esordiente, bravissima, Giordana Marengo, scelta dopo molti provini: "Mi chiamò Edoardo De Angelis e mi disse: ti ho preso, e poi attaccò. E' difficile poi immaginarsi quello che sarà quando ti hanno detto una cosa del genere, soprattutto se non l'hai mai fatto, non ci hai mai pensato. Quindi ho cercato di farmi un'idea ma poi non era per niente simile a quella che mi ero fatta, era più bella. Mi auguro per me stessa di rifarlo altre mille volte".Il mondo borghese, intellettuale, regolato da convenzioni, maschere e anche menzogne è rappresentato dai genitori di Giovanna, interpretati da Alessandro Preziosi e Pina Turco. Lui ha ripudiato la sorella, Vittoria, ma viene dallo stesso ambiente e ha costruito la sua vita sulla cancellazione di quella parte di sé. "Ne ho conosciuti tanti, ma non così astuti, così bravi come quello che interpreto io. Quelli che interpreto io è proprio è il Maradona di quel mondo borghese che riesce sapientemente a mantenere le situazioni delicatissime, con una freddezza e una calma incredibile".Pina Turco a proposito della trasposizione del romanzo fatta da De Angelis dice: "E' riuscito a fondere, secondo me un modus vivendi del romanzo insieme al suo linguaggio, che è un linguaggio molto specifico, è un linguaggio che chi conosce il suo cinema sa riconoscere, ed è un linguaggio non solo fatto di battute, quindi di testo, ma di immagini. Quindi secondo me lui è stato molto coraggioso a non aver paura a perdere se stesso nelle mani di un altro grande autore, che è la Ferrante".

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