Università, dati Ocse: Collini "Laureati preparati ma il mercato del lavoro non funziona bene"
Il rettore dell'Università di Trento ha commentato gli ultimi dati Ocse. Per Collini "Il nostri sistema universitario con pochi finanziamenti riesce però a fare molto in termini di qualità della ricerca e di formazione"

TRENTO. In Italia ci sono pochi laureati e quelli presenti oltre ad essere poco preparati nelle competenze di base scelgono aree per nulla appetibili dal punto di vista lavorativo. E' un giudizio molto severo quello che nei giorni scorsi è arrivato dall'Ocse sulla situazione universitaria italiana.
“Un giudizio che non possiamo considerare rivolto al sistema universitario italiano ma un giudizio sull'Italia” è il commento arrivato oggi dal rettore dell'Università di Trento, Paolo Collini.
“L'Italia è un paese che spende poco per l'università – spiega Collini – a differenza ad esempio della Germania dove la spesa in questo settore è doppia rispetto la nostra. Il nostro sistema universitario, però, con poco riesce a fare molto in termini di qualità della ricerca oltre che nella formazione”.
Il problema, quindi, non si deve cercare all'interno degli atenei italiani ma non sistema lavorativo.
“Non è l'Università che non prepara bene – spiega il rettore – ma c'è un mercato del lavoro che non funziona bene e in questi anni la situazione è peggiorata. L'Italia ha pagato più di altri in termini di occupazione giovanile. Il nostro sistema ha tutelato gli adulti e siccome la torta non è grande qualcuno è rimasto fuori e questi sono stati i giovani ”.
La nostra università, insomma, ha altri problemi ma non quelli sulla formazione delle persone. “Ci sono altri problemi – conclude Collini – a partire dalla governance, che comunque nel tempo sono diminuiti e che soprattutto riguardano il sistema Paese”.