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Tre mummie restaurate a Bolzano da Eurac Research

I tre esemplari sono parte di diversi ritrovamenti effettuati in una caverna a nord del Libano e i ricercatori di Bolzano, riconosciuti per le consolidate competenze, hanno eseguito esami per ricavare informazioni storiche e antropologiche. Primo passo dell'accordo fra Bolzano e il Libano

Pubblicato il - 12 ottobre 2016 - 20:29

BOLZANO. Il ricercatori di Eurac Research hanno portato a termine a Bolzano il restauro di 3 mummie, visitabili ora al Museo nazionale di Beirut. Si tratta solo del primo passo di una stretta collaborazione fra il gruppo altoatesino e il governo libanese: da questi reperti si potranno ricavare importanti informazioni sulla storia del popoli che abitavano il Medio Oriente nel Medioevo.

 

Le tre mummie sono parte di diversi ritrovamenti effettuati in una caverna a nord del Libano e i ricercatori di Bolzano, riconosciuti per le consolidate competenze, hanno eseguito esami per determinare il sesso, l'età e l'estrazione del Dna per avere un quadro completo su parentele, stile di vita e sulla predisposizione a determinate malattie per ricavare informazioni storiche e antropologiche.

 

Eurac Research e le mummie
Laboratorio - foto Marco Samadelli
Laboratorio - foto Marco Samadelli
Museo Beirut - foto Marco Samadelli
Gruppo di Lavoro - foto Marco Samadelli

“Per la nostra ricerca è molto importante - spiega Marco Samadelli, rappresentante di Eurac Research - che la Sovrintendenza libanese ci abbia chiesto di continuare gli studi. Ho lavorato molto per finalizzare questo accordo, perché avendo concluso la fase dedicata alla conservazione ottimale, possiamo ora approfondire gli studi e dedicarci all'analisi del Dna, una fonte enorme di conoscenza”.  

 

Questo accordo rientra nel più ampio progetto di cooperazione e sviluppo del ministero degli Affari esteri. Questo primo restauro delle mummie si è svolto infatti nell'ambito di un progetto di cooperazione internazionale in cui il governo italiano ha finanziato la costruzione di un padiglione del museo di Beirut e lo studio di alcuni reperti per sostenere iniziative volte a conservare il patrimonio culturale, soprattutto in Medio Oriente.

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