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A Studi Internazionali arriva la laurea magistrale in "sicurezza". Fracasso: "Corso unico in Italia e poi sta per partire il modulo di 'Storia degli Usa' finanziato dall'Ambasciata Americana"

Intervista al nuovo direttore della SSI che sta per mettere in campo molte novità: una è quella dei due anni in International Security Studies e già si è al lavoro per chiudere l'accordo con l'Istituto Affari Internazionali. Viaggio in uno dei fiori all'occhiello della nostra università

Di Tiberio Chiari - 26 febbraio 2017 - 19:07

TRENTO. La SSI, Scuola di Studi Internazionali, realtà d’eccellenza nata in seno all’Università di Trento come scuola interdisciplinare "post graduate" d’alto profilo, si prepara ad allargare l’offerta formativa con un nuovo insegnamento e molte importanti collaborazioni che si realizzeranno a partire da questo anno accademico. Abbiamo incontrato il nuovo direttore della Scuola, Andrea Fracasso, che coordinerà per i prossimi tre anni questa dinamica realtà. Classe 1975, Andrea Fracasso approda nell’ottobre 2016 alla direzione della Scuola dopo esserne stato il coordinatore del corso di laurea magistrale in European and International Studies (MEIS). Una scelta, quella di un docente della “nuova generazione” come direttore, che rispecchia e conferma la volontà dell’Università e della Scuola di preservare l’energia e la velocità necessarie a continuare un percorso di crescita mantenendosi in uno stato di costante cambiamento adattativo.

 


 

Direttore, partiamo dalle novità e da come pensa interpreterà, lei, questo suo nuovo ruolo all’interno della Scuola. 

 

Proprio quest’anno la SSI farà partire una seconda laurea magistrale in International Security Studies, dedicata ai temi della sicurezza internazionale intesa in senso ampio. Questo corso, unico in Italia, intende formare chi dovrà studiare e gestire le complesse situazioni che riguardano il problema della sicurezza in un contesto internazionale sempre più frammentato e mutevole e quindi di difficile interpretazione. La natura interdisciplinare di questa laurea magistrale, così come di quella in studi europei e internazionali (European and International Studies), garantisce che ai nostri studenti venga offerta una matrice abbastanza ampia e completa di conoscenze e approcci entro cui essi possano sviluppare una capacità autonoma di analisi. Ciò è richiesto dalla mutevolezza e complessità dell’attuale situazione internazionale che risponde a infinite variabili tra loro sempre più interconnesse: da quelle economiche-finanziarie a quelle storiche, da quelle di natura legale a quelle socio-politiche, sino a quelle religiose e filosofiche. Sicuramente il mio ruolo come direttore sarà quello di coordinatore di un team coeso di docenti motivati, con l’intento di portare avanti una serie di politiche condivise nel campo della didattica e della ricerca, in continuità con il metodo della prof.ssa Antoniolli che mi ha preceduto. Una cosa fondamentale nel mondo accademico è il lavoro di squadra e qui alla SSI posso contare su un ambiente particolarmente positivo e su un personale (sia docente sia tecnico amministrativo) dedicato e di valore, che permette di lavorare con la giusta dinamicità sotto ogni aspetto.

 

Dunque, ad oggi, quali sono i percorsi formativi che la Scuola propone?

 

In primo luogo ci sono due lauree magistrali (di due anni), entrambe a numero chiuso. Ambedue i corsi, come d’altronde tutte le attività della Scuola, si svolgono in lingua inglese. Presupposto imprescindibile per accedere alla Scuola è dunque un livello alto di conoscenza della lingua inglese, scritta e orale. Ciascuna coorte di studenti è altamente differenziata: circa tre quarti degli studenti provengono da fuori Trento, anche dall’estero, e gli ammessi sono in possesso di una laurea triennale in una delle varie discipline che caratterizzano gli studi internazionali. Questi due corsi di studio sono: la Laurea Magistrale in Studi Europei e Internazionali (Master's Degree in European and International Studies - MEIS) e la nuova Laurea Magistrale in Studi sulla Sicurezza Internazionale (Master's Degree in International Security Studies - MISS). Mentre il MEIS esiste da ormai 10 anni, il MISS è stato attivato per la prima volta quest’anno accademico e viene offerto insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Una collaborazione d’eccellenza che vedrà gli studenti ammessi impegnati un anno a Pisa, un semestre a Trento e un semestre o a Trento o in uno dei nostri partner internazionali.

 

E c'è anche il dottorato?

 

Sì, la Scuola ha un programma di Dottorato di ricerca in International Studies. Sempre in lingua inglese, il programma è molto selettivo e, come dimostrano i risultati scientifici e occupazionali che in questi anni gli studenti sono riusciti a conseguire, ha raggiunto un livello pari a quello di altre prestigiose università Europee che propongono percorsi simili. Una cosa da rimarcare riguardo a questi risultati è che l’inserimento post-laurea o post-dottorato nel mondo del lavoro dei nostri studenti sta avvenendo con successo sia in ambito accademico sia all’interno di istituzioni pubbliche o private (centri di ricerca, organizzazioni non-governative, istituzioni nazionali e dell’Unione, think tank, ecc). Anche se il successo dei nostri Alumni è certamente dovuto alle capacità, al lavoro e all’intraprendenza degli studenti stessi, credo non sia presuntuoso pensare che anche l’attività formativa della Scuola abbia concorso in questi anni al raggiungimento di questi buoni risultati.

 

Uno degli obbiettivi fondamentali che la Scuola si prepone è dunque di realizzare programmi di insegnamento con un fondamento teorico ma connessi alle attività del mondo del lavoro. Quali sono le principali iniziative che favoriscono questo obbiettivo?

 

La definizione degli ambiti e delle attività pratiche ai quali i nostri insegnamenti mirano sono costantemente presentati agli studenti durante il loro percorso di studi grazie a laboratori extracurriculari e agli interventi di diversi Operatori Professionali che lavorano con o per varie organizzazioni internazionali. Questi esperti portano agli studenti la loro esperienza nei diversi ambiti professionali, condividono le pratiche di reclutamento delle realtà in cui operano e illustrano le competenze che il mondo del lavoro si aspetta da giovani laureati in studi internazionali. Ci sono poi esperienze strutturate con enti che operano ad altissimo livello europeo, come per esempio il modulo integrato di 8 settimane IPEPS (https://www.ceps.eu/IPEPS) che abbiamo attivato in collaborazione con uno dei più importanti think tank europei, il CEPS (https://www.ceps.eu/) di Bruxelles. Attraverso questa collaborazione alcuni studenti selezionati del MEIS impareranno a introdursi in un ambiente, quello inerente allo sviluppo delle politiche europee, che necessita di competenze specifiche e di una conoscenza profonda dei processi e delle pratiche operative che regolano le interazioni con le istituzioni europee (dalla redazione di documenti destinati alla lettura di determinate istituzioni, all’attività di consulenza, a quella di lobby). Altre importanti collaborazioni di ricerca sono poi state attive con l'Accademia Europea di Bolzano (EURAC), l’FBK di Trento, l’OBC (Osservatorio Balcani e Caucaso) e l’Euregio Mobility Found. E posso anche dirvi che stiamo lavorando per perfezionare un’altra collaborazione di alto profilo con l’IAI, l’Istituto Affari Internazionali (http://www.iai.it/it) di Roma. Si tratta di un’attività in progress ma siamo fiduciosi che l’accordo possa finalizzarsi e ufficializzarsi a breve.

 

Vista questa anticipazione, c’è qualche altra novità interessante che ci può presentare?

 

Una sicuramente è il modulo di Storia degli Stati Uniti d’America, un insegnamento magistrale (6 crediti formativi), che sarà aperto anche agli studenti degli altri Dipartimenti di Trento e sarà attivato direttamente dalla Scuola. Questo insegnamento tratterà la Storia delle relazioni internazionali degli USA ("The United States in the World, 1898-2012") e merita di essere menzionato perché è finanziato dall'Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e dall’Associazione Italiana di Studi Nord-Americani, con la collaborazione del Centro Studi Americani. Si svolgerà presso la SSI a partire dall’inizio di questo secondo semestre. Presentandosi come investimento fatto all’interno della Scuola da un partner internazionale così importante, l’insegnamento testimonia il buon livello che abbiamo potuto raggiungere grazie a un grande e costante impegno di tutti negli ultimi anni.

 

Come vede infine il presente e il futuro della Scuola?

 

Se dovessi riassumere la natura della SSI come oggi è andata definendosi, che è in pieno accordo poi con la sua idea originaria, direi che essa promuove un metodo di insegnamento avanzato e specializzato, ma al contempo “flessibile” così da permettere ai suoi studenti di adattarsi alle differenziate condizioni nelle quali si troveranno a operare. Questa è la richiesta primaria che viene dagli operatori e dalle organizzazioni internazionali con le quali la SSI si confronta e che riflette uno scenario internazionale caratterizzato da una dinamicità accelerata alla quale i nostri studenti si troveranno necessariamente a dover rispondere. Sul versante della ricerca, la SSI punta a promuovere in modo particolare lo studio di alcuni ambiti degli studi internazionali, quali la globalizzazione economica e politica, l’integrazione europea, la sicurezza internazionale, la relazione tra affari internazionali e tecnologia, e il rapporto tra risorse naturali, commercio internazionale, e diritto internazionale.

 


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