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Maxi multa a Google, ma i soldi dove andranno? Da Bolzano parte la petizione: "Diamoli alle giovani sturtup"

Negli scorsi giorni al colosso californiano è stata fatta dall'Ue una multa da 2,42 miliardi di euro per aver abusato della posizione dominante. Un 22enne sturtupper bolzanino ha lanciato la petizione online per reinvestire quella somma in progresso e futuro

Pubblicato il - 02 luglio 2017 - 17:38

BOLZANO. E se i 2,42 miliardi di euro di Google venissero reinvestiti in giovani startup digitali? Insomma, in creatività e progresso andando, magari, a creare nuove opportunità di lavoro e nuove prospettive di sviluppo? Domande che nascono direttamente dalla petizione lanciata in questi giorni da un giovane bolzanino. "L’Europa reinvesta i soldi della multa di Google nelle giovani startup digitali". È questa, infatti, la proposta di Matteo Biasi, giovane sviluppatore di Bolzano che a febbraio 2017 ha lanciato insieme a un team giovanissimo – tutti tra i 18 e i 22 anni – Flashbeing, un’applicazione che racchiude in un’unica schermata tutte le principali attività professionali di una persona collegando notizie, chat e agenda.

 

Insomma, uno che di startup se ne intende e che sa bene come, per sostenere una grande idea, sia necessario trovare dei finanziamenti. E allora perché non reinvestire i 2,42 miliardi di euro, la più alta multa mai imposta dall’Unione europea, che Google dove per aver abusato della sua posizione dominante, proprio in questo campo. Questa, infatti, l'accusa mossa al colosso di Mountain View, California, che per la Commissione europea avrebbe abusato della sua posizione dominante, favorendo i propri servizi di Google Shopping su Internet. Il tutto danneggiando la concorrenza e la scelta dei consumatori.

 

"Dove finiranno questi miliardi?", si è chiesto Matteo Biasi appena ha letto della notizia. E allora ha lanciato questa proposta con tanto di petizione al seguito su change.org. "Per ottenere finanziamenti, oltre agli angels e ai venture capitalist - spiega Biasi - come sappiamo ormai da diversi anni anche l’unione europea mette a disposizione alcuni milioni di euro destinati alle startup innovative. Cifra però sempre molto lontana, ad esempio, dai 10 miliardi messi recentemente a disposizione da Macron per le sole startup Francesi. E la disponibilità di grossi capitali a cui le startup possano attingere è da sempre il punto cardine per attrarre talenti e per sviluppare nuove e robuste comunità di imprese, fondamentali per arrivare a storie di successo. Il network di venture capitals in Silicon Valley e i grossi investimenti per promuovere il mondo startup israeliano ne sono l'esempio".

 

E allora, se lo scopo principale del procedimento contro Google sotto forma di maxi multa, come ha annunciato l’Europa, è quello di rendere il mercato più equo, salvaguardando la libera concorrenza e l’innovazione, la proposta arriva quasi consequenzialmente. "I proventi di 2,42 miliardi - prosegue il giovane sturtupper - provenienti da Google andrebbero reinvestiti proprio nelle startup digitali per permettergli di riscattarsi. All’Europa si è prospettata un’occasione d’oro per dimostrare, senza un particolare sforzo, il suo effettivo interesse nel futuro dei suoi giovani imprenditori, vediamo se saprà coglierla".

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