La scienza diventa arte, l'acceleratore ionico dismesso riprende vita
L'opera realizzata dall'artista Alberto Tadiello, costruita da Scotoni e dismessa nel 2004, è stata installata a Povo nella corte del Polo scientifico e tecnologico Ferrari e sarà inaugurata il 2 novembre alle 14

POVO. L'arte è la capacità di definire nuove regole comunicative. Anche la scienza può diventare arte. E allora l'acceleratore ionico dismesso diventa così un'opera d'arte grazie all'intuizione di Alberto Tadiello nell'ambito del concorso di idee voluto dall'Università di Trento e dal Mart di Rovereto.
L'inaugurazione del acceleratore ionico, costruito dal professor Igino Scotoni e in funzione per esperimenti fisici sulle proprietà superficiali dei metalli dal 1985 al 2004, avverrà mercoledì 2 novembre alle 14 al Dipartimento di fisica Povo 1.
L’opera di Alberto Tadiello (sotto il bozzetto), classe 1983 e originario di Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza, è improntato alla sospensione fra ricerca, sperimentazione e utilizzo degli spazi. L'artista cerca inoltre di diversificare l’utilizzo del materiale semplice, ma tecnologicamente complesso, utilizzandolo in modo innovativo.
Alberto Tadiello ha sviluppato questo progetto di recupero, rielaborazione e valorizzazione dell'acceleratore ormai dismesso, questa iniziativa è il risultato del concorso di idee promosso dal Dipartimento di fisica dell'Università di Trento in collaborazione con il Mart di Rovereto, il patrocinio della Provincia, del Comune, dei Giovani Artisti Italiani e il contributo dell'Istituto Nazionale di fisica.
