Fondazione Edmund Mach, al via nel 2018 due corsi formativi per tecnici nell'ambito della gestione degli spazi verdi e delle bevande
I due corsi rientrano nell'ambito dell'alta formazione professionale, post-diploma, di durata biennale e della durata di 3000 ore. C'è tempo fino a ottobre per iscriversi al test di valutazione in ingresso

San Michele all'Adige. Al via nel 2018 la nuova serie di percorsi formativi promossi dalla fondazione Edmund Mach, che si inseriscono nel sistema dell’alta formazione professionale promossa dalla Provincia autonoma di Trento e sono quindi equiparati ai percorsi statali di istruzione tecnica superiore.
C'è tempo fino a ottobre per iscriversi al test di valutazione in ingresso. Il principale requisito è il possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore in ambito enologico, agrario, chimico, biologico o altro diploma di istruzione secondaria superiore, associato a specifiche esperienze professionali e/o formative certificate nel settore.
È alla sua prima edizione il corso per "Tecnico superiore delle bevande", destinato a chi volesse acquisire competenze e conoscenze per quanto riguarda la produzione e la sicurezza di varie bevande, escluso il comparto enologico.
L'obiettivo è quello di fornire, a chi abbia già conseguito un diploma, l'abilitazione alla produzione di bevande: distillati, sidro, birra e succhi di frutta, ma non solo. Alla fine del percorso, dalla durata di 3000 ore, distribuite in due anni, i partecipanti impareranno ad affrontare la gestione dell’intera filiera.
I professionisti formati saranno in grado di intervenire in ambito sia artigianale sia industriale, ma l'esperto può anche intervenire come consulente in piccoli impianti ed essere promotore dei prodotti ottenuti.
Già da 6 anni, invece si può frequentare il Corso per tecnico superiore del verde. Anche in questo caso il corso, post diploma, si svolgerà in 3000 ore di lezione e durerà due anni.
Verranno formati specialisti in grado intervenire, in collaborazione con altri professionisti come architetti e agronomi, nel campo della gestione florovivaistica, per progettare, realizzare e gestire aree verdi.
"Il verde urbano a Trento è un' occasione per educare all'ambiente e alla sostenibilità”, dice Anna Brugnara, diplomata della scorsa edizione del corso; edizione molto proficua visto che quasi tutti i partecipanti hanno superato i 90/100.
Michele Marzadro interviene invece dicendo "I criteri per la pianificazione del patrimonio arboreo sono una valida ipotesi di piano gestionale per il Comune di Rovereto". Molte le idee degli altri partecipanti, che puntano in generale alla creazione di nuovi modelli sostenibili per gestire gli spazi verdi, cittadini e non, e dare cosi importanza ad un aspetto vitale per la vita delle città.