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Blitz del Collettivo Refresh contro il taglio delle borse di studio e la nuova biblioteca

Il Collettivo studentesco si è riunito davanti alla Facoltà di lettere per manifestare contro la soglia Isee 21.500 e la nuova biblioteca a Le Albere: "Giochi speculativi sulla pelle degli studenti. Decisioni classiste"

Di Luca Andreazza - 17 novembre 2016 - 11:29

TRENTO. "Sgancia la borsa" e "Voi bloccate lo studio e noi blocchiamo la città", questi i principali slogan urlati dagli studenti del Collettivo Universitario Refresh, scesi in strada questa mattina dalle 9.30 per protestare contro il taglio delle borse di studio e i nuovi parametri Isee 21.500.

 

"Oggi come collettivo universitario Refresh - dice Jacopo Rui - ci siamo riuniti davanti alla Facoltà di lettere per condannare e denunciare il passaggio dal vecchio Icef al nuovo Isee, che comporterà dall'anno prossimo un taglio di 1.300 borse di studio per le fasce 3 e 4. Una decisione presa sulla pelle degli studenti universitari trentini, che sono la principale fonte di vita cittadina e un indotto importante verso una città tra le più ricche d'Italia e una scelta fortemente classista e elitaria".

 

Rispetto ai parametri fissata nella delibera approvata nei mesi scorsi, che prevedevano di non scendere sotto la soglia Isee a 20.000 e di mantenere il 100% degli aventi diritto beneficiari, la Provincia ha stabilito di alzare a 21.500 la soglia Isee.

 

La protesta del Collettivo Refresh contro il taglio delle borse di studio

La protesta giunge all'indomani della decisione della Giunta provinciale di aver alzato la soglia Isee a 21.500. Questa traguardo è stato raggiunto al termine del tavolo di lavoro composti dall'assessorato alla ricerca e università, dal Dipartimento della conoscenza, dall'Università di Trento e dall'Opera Universitaria. Una soglia raggiunta grazie all'annunciato stanziamento aggiuntivo di 1 milione di euro garantito dal presidente Ugo Rossi e dall'assessore Sara Ferrari all'Università di Trento a fronte dell'assunzione degli oneri connessi alle politiche di internazionalizzazione da parte dello stesso Ateneo. 

 

"Siamo preoccupati - prosegue Rui - prima prevedono il taglio delle borse di studio, poi si permettono di costruire una nuova e costosissima biblioteca, delocalizzata rispetto alle facoltà e all'interno del quartiere fantasma de Le Albere. Gli studenti non vengono considerati, anzi sono un portafoglio per Provincia e Ateneo. In questo momento condanniamo fermamente questo tipo di passaggi e giochini politici, economici e speculativi che continuano a infierire sulla pelle degli studenti. Non concepiamo come un ateneo che è in credito verso la Provincia di 200 milioni continui a non ascoltare gli studenti e continui a ignorare le richieste di chi fa fatica a mantenere una delle rette più care in Italia e a vivere in una delle città più ricche della penisola".

 

 

 

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