Bioetica e biodiritto, le tre migliori tesi consegnate a Trento, tra gli ospiti il farmacologo Garattini
Alice Foglio, Sara Raspatelli e Carla Maria Reale, a loro il premio per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto. Tra i relatori anche Silvio Garattini per festeggiare i primi tre anni della Rivista di Biodiritto

TRENTO. Il premio per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto promosso dal Comitato Etico per la Sperimentazione con l’essere umano dell’Università di Trento è stato assegnato ad Alice Foglio, Sara Raspatelli e Carla Maria Reale. La consegna è avvenuta nell'ambito della conferenza “Diritto, medicina, tecnologie” che si è svolto alla Facoltà di Giurisprudenza.
L'importo di 750 euro, in palio per il primo premio, è stato riconosciuto ad Alice Foglio, laureata in Lettere e Filosofia, con una tesi su “Biodiritto e logica deontica. Tentativi di applicazione per un circolo virtuoso”. Ad aggiudicarsi il secondo premio ex aequo di 500 euro sono state due laureate in Giurisprudenza anch'esse con tesi su argomenti di grande attualità nel campo del diritto applicato alla bioetica: Sara Raspatelli con la “Dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari e dignità della persona: profili civilistici” e Carla Maria Reale con la tesi "Corpo e binarismo di genere: ricostruzioni e prospettive evolutive”.
La premiazione è stata anche lo spunto per lanciare il bando 2017 per tesi di laurea su tematiche di Bioetica e di Biodiritto a cui possono partecipare laureate e laureati nel 2016 (scadenza 15 maggio).
Durante il convegno, un focus è stato dedicato alla medicina personalizzata con un dialogo tra biologi e giuristi. Ospite d'eccezione il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, che ha affrontato il tema del costo dei farmaci: un prezzo imposto sulla base di logiche di mercato che spesso rischia di impedire la cura a larghe fasce di malati.
"Il dialogo fra i ricercatori che si occupano di diversi ambiti non è sempre facile", spiega Carlo Casonato responsabile del progetto Biodirittto. "Il diritto, ad esempio, viene spesso percepito come un ostacolo al progredire della ricerca medica e degli studi scientifici in generale. Fenomeni come la medicina difensiva o come la riduzione del consenso informato, una firma in calce ad un documento che talvolta nemmeno si legge, dimostrano come ci sia molto da lavorare per realizzare una comunicazione più efficace fra diritto, medicina e nuove tecnologie".
Proprio per questo è nata la Rivista di Biodiritto (Biolaw Journal), strumento informativo interamente open access con un taglio spiccatamente interdisciplinare e plurale, pensato per offrire una visione comparata e critica sulla regolazione delle scienze della vita. In questi primi tre anni di vita, la Rivista ha visto aumentare la sua conoscenza e diffusione all’interno del mondo della ricerca e della salute in Italia e all’estero.